Anna Maria Boniello Capri. Ancora vandali in azione nelle notti dell’estate caprese. Dopo le proteste degli abitanti delle zone del centro per gli schiamazzi notturni dovuti a raduni di ragazzini negli spazi adiacenti il centro abitato anche in aree pubbliche, ad essere presa di mira la scorsa notte è stata invece una delle località più in alto dell’isola e lontana dai luoghi abitati, Parco Astarita, dove probabilmente una banda di ragazzini ha reciso le corde dei tiranti che reggevano l’intera rete di protezione che era stata posta lungo il muretto di cinta di viale Maiuri che conduce all’ingresso degli scavi di Villa Jovis. Il parco, un’immensa proprietà verde che gli eredi Astarita avevano donato al Comune che in gran parte l’ha aperta al pubblico da qualche anno dopo aver messo in sicurezza l’intera zona, consente ai visitatori di attraversare una serie di vialetti che conducono sulle terrazze a picco sul mare da cui godere della vista unica di un panorama mozzafiato e di immergersi nel verde della flora caprese che in quella zona cresce folta e spontanea. L’inutile e stupido episodio, che è stato probabilmente messo a segno da una banda di balordi, che durante le notti estive si diverte tra le strade di Tiberio a rompere le insegne in ceramica e i pannelli informativi con le indicazioni dei luoghi da visitare e a svuotare i cassonetti dei rifiuti, come hanno lamentato più volte gli abitanti del luogo, è stato fortemente stigmatizzato dal sindaco di Capri Gianni De Martino che, ieri mattina, in una dichiarazione, anche dai toni ironici, ha detto: «Vorrei ringraziare personalmente quelle «brave persone» che anziché godere delle bellezze di Capri si ergono, vigliaccamente, ad eroi anonimi e vili. Ma procederemo agli approfondimenti e denunce ricorrendo anche alle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private che già in passato hanno consentito di individuare i colpevoli di altre scellerate azioni di vandalismo». Amareggiati anche gli abitanti della zona, i «tiberiani», che custodiscono con immensa cura gli orti e i giardini adiacenti alle loro piccole villette in tipico stile caprese e che respingono l’ipotesi che a danneggiare il Parco Astarita possano essere stati i ragazzi abitanti e nati nella contrada più antica di Capri, dove ha risieduto per undici anni Tiberio da cui prende il nome la collina dove ancora esistono i resti imperiali della domus dell’imperatore che si accede attraverso viale che porta il nome di Maiuri, famoso archeologo che portò a compimento gli scavi archeologici riportando in luce i resti del palazzo dedicato a Giove. E proprio per evitare gli atti vandalici lungo la strada esiste un sistema di videosorveglianza le cui riprese, come ha già annunciato il sindaco di Capri, saranno visionate dalle autorità per colpire i responsabili, che compiono veri e propri atti di bullismo che sicuramente non giovano alla tranquillità e all’immagine dell’isola. Due anni fa ancora si ricordano le scorribande notturne fatte da un gruppo di ragazzini che bivaccarono nella notte, mettendo a soqquadro e danneggiando le aule nel plesso scolastico intitolato a Giuseppe Salvia, il caprese eroe anti-camorra che venne fatto ammazzare da Cutolo quando dirigeva il carcere di Poggioreale.

















