Fonte: Il Mattino
di Daniela Ricci
Anche Capri si riapre all’ arte dopo il lockdown, e lo fa all’ insegna della leggerezza estiva proponendo «Botteghelle Street», una installazione pittorica di Paolo Quaresima che sarà inaugurata sabato prossimo, pensata appositamente per gli spazi espositivi di Liquid Art System in via Vittorio Emanuele 56. Si tratta di un polittico di oltre 6 metri di lunghezza, una composizione scenografica dell’ artista meranese che mette insieme oggetti di uso comune a ricreare le atmosfere delle botteghe dal sapore antico. Ogni elemento del progetto – utensili apparentati per forma e colore che si dispongono armoniosamente come piccoli gruppi familiari – restituiscono un unico universo attraverso cui emerge il fascino di una quotidianità naif. L’ artista, infatti, vede negli oggetti da lui dipinti molto più del loro semplice valore d’ uso. Soprannominato «il pittore delle piccole cose», Quaresima in realtà realizza contenitori di memorie, ritratti in assenza. Una porta scheggiata, una caffettiera che ha i segni del tempo o una brocca di latta smaltata, diventano scorci, teatrini, rappresentazioni in cui l’ uomo pur essendo una presenza costante dietro le quinte nell’ inquadratura è invece invisibile, assente come se fosse appena andato via dalla scena.
Un’ installazione molto particolare, dunque, fortemente voluta dal gallerista Franco Senesi e che è impossibile non notare già dalla vetrina: tutti gli scenari – l’ olaro, l’ ornatore, l’ emporio – sono restituiti dall’ artista con la pittura in modo sorprendentemente fedele. Il progetto è stato scelto dalla Liquid Art System per inaugurare la stagione estiva caprese: «Abbiamo seguito passo dopo passo l’ evoluzione della composizione di Quaresima – afferma Senesi – la cui filosofia si sposa molto bene con il gusto della galleria per la grande precisione tecnica e per un approccio democratico all’ arte.
Un lavoro che arriva a tutti per la resa estetica e per la capacità di raccontare la bellezza racchiusa nelle piccole cose». È infatti nelle minuscole crepe, nelle sbeccature, nei segni dell’ uso e dell’ usura che si riconoscono le tracce dell’ essere umano, della nostra operosa quotidianità e del seduttivo rapporto dialettico tra l’ oggetto e la sua funzione. Visitabile fino al 30 luglio.