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Natale a Napoli, intervista all’assessore Felice Casucci: «C’è turismo di qualità»

«Auspico un Museo delle Radici, all'Immacolatella, lì dove partivano i bastimenti per le Americhe»

di Redazione
14 Novembre 2023
in Turismo
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Seggiovia Monte Solaro

Fonte: Il Mattino.it

di Erminia Pellecchia

Un turismo slow. Rispettoso. Responsabile. Con una molteplicità di valenze, dai paesaggi emozionali al patrimonio storico-artistico, ai prodotti tipici e artigianali, alle tradizioni. Un turismo di territorio, senza campanilismi, nell’ottica del fare squadra intorno ad itinerari sempre più green. È il concept del turismo del XXI secolo, quel turismo che immagina Felice Casucci, che sta progettando il futuro della Campania. «Con le nostre bellezze vinciamo facile, ma rispetto alla loro valorizzazione siamo ancora indietro, anche perché penalizzati da criticità come mobilità e infrastrutture», dice l’assessore al Turismo della Regione Campania, che su questi punti ha aperto una riflessione alla recente Bmta di Paestum, dove ha animato convegni e stretto relazioni, specie con i buyers esteri, «molto attenti alla narrazione di una Campania inedita».

I dati sono incoraggianti, la Campania è leader in Italia meridionale.
«C’è stato un incremento di arrivi ed una maggiore permanenza, in particolare di stranieri. Questo grande risultato significa che la promozione è stata fatta correttamente e che l’offerta è sostanzialmente di qualità. In passato abbiamo sempre ragionato con un turismo non organizzato. Ora abbiamo ben 22 tavoli aperti, con gli operatori, le associazioni di categoria, i professionisti: ci confrontiamo, però la regia è nostra».

Cioè?
«Siamo una Regione che sul mercato vende la qualità in un meccanismo di legalità e di sostenibilità. Perciò bisogna sottostare a delle regole, a un minimo di linee di indirizzo strategiche, a dei codici anche etici, altrimenti non si farà alcuna strada insieme. Abbiamo combattuto l’abusivismo, l’evasione fiscale, la concorrenza sleale, abbiamo aiutato le aziende a pianificare. Ci sono, però, ancora imprenditori che pensano di vivere di rendita di posizione, o Comuni che rivendicano autonomia. Non funziona più così. Esempio virtuoso è Ischia con tutti i Comuni partecipi nella Dmo (Destination management organization) dell’isola. E sono contento del risultato di Praiano, prima nella classifica Airbnb come città più ospitale».

Una stagione turistica di successo, dall’altra località impazzite, come Capri, Positano.
«Situazioni insostenibili. Da non ripetere. Andrebbe modificato il codice della strada per creare aree di accesso limitate e controllate, e incentivare l’uso di minibus elettrici. Per il mare, invece, bisogna creare corridoi di accesso, non puoi avere navi di crociera che scaricano in una giornata duemila persone che vogliono andare tutte a Capri, Pompei. Occorre fare accordi per creare alternative, offrire condizioni di vantaggio per pacchetti dedicati che vai a venderti attraverso i tour operator, soprattutto quelli che movimentano grandi numeri. Dalla prossima estate, poi, dovrebbe essere attivo l’aeroporto di Pontecagnano con nuovi flussi turistici da direzionare, stiamo già all’opera, d’intesa anche con Trenitalia e Aci».

Le alternative possibili?
«I siti archeologici minori, poco enfatizzati. Abbiamo emergenze archeologiche diffusissime, su 550 Comuni quasi l’80 per cento ha testimonianze del passato. Immagino circuiti archeologici che abbraccino anche borghi, grotte, sentieri montani, percorsi fluviali; raccontare questi luoghi, è la carta vincente. Stiamo finanziando con i Poc le progettualità dei Comuni, minimo sei, su tre assi di riferimento: cultura, enogastronomia e naturalismo, con un occhio di riguardo ai cammini, al cicloturismo, al turismo all’aria aperta».

Si sta battendo anche per la valorizzazione dei beni immateriali.
«Dall’1 al 3 dicembre saremo a Paestum per una iniziativa sul patrimonio immateriale della Campania. Tra le novità, la transumanza, che apre all’interregionalità. Stiamo ragionando con la Basilicata, la Puglia, l’Abruzzo, il Molise. E stiamo avviando connessioni interterritoriali come la Via della Ceramica».

Punta molto sul turismo delle radici.
«Auspico un Museo delle Radici, all’Immacolatella, lì dove partivano i bastimenti per le Americhe. Le risorse ci sono e si possono fare ragionamenti con le grandi compagnie: Costa, Msc, Grimaldi».

Belle idee, ma i fatti? Ci sono aree, specie le interne, non facilmente raggiungibili.
«C’è un tavolo permanente con sindaci e prefetture e stiamo lavorando sulla mobilità alternativa su ferro hanno avuto successo i treni storici – e via mare. Comunque nelle linee guida per le Dmo stabiliremo che le risorse le daremo solo ai soggetti organizzati che garantiscono tutto, dagli eventi ai servizi, alla mobilità».

Prec.

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