Di Massimo Lionetti
La finale della sesta edizione del Memorial Giuseppe Breglia ha segnato la vittoria di Marcello Longano, classe 2009, ai danni di Francesco Angrisani, con il risultato di 6/4 6/4.
È stata una gara tiratissima, in ogni game, in ogni singolo punto, che ha tenuto con il fiato sospeso i tanti sportivi accorsi al circolo. Intensità notevole e scambi di alto livello sottolineati dai tanti applausi del pubblico. Una partita vera.
Il primo break del match è arrivato al quarto gioco e lo ha messo a segno Marcello Longano, dopo che nel game precedente lo stesso Marcello aveva annullato due palle break al suo avversario. Al primo break nessuno avrebbe potuto pensare che nella gara c’è ne sarebbero stati altri 12. Un numero incredibile. Dopo il 6/4 del primo set ottima reazione di Francesco Angrisani che brekka lasciando a zero Longano, ma da quel momento in poi il set vivrà di ripetuti game vinti con il servizio contro. Tutto questo fino a quando, sul 3 a 3, Marcello tiene il servizio e vince il game successivo. I brividi in ogni caso si susseguono fino all’ultimo punto messo a segno da Longano, era il match point numero tre, quinto killer point del match.
In relazione al Trofeo Breglia, Marcello Longano ha seminato lo scorso anno ed ha raccolto quest anno. Il suo tennis ha lasciato poco spazio all’immaginazione degli avversari. Ha avuto il merito di battere giocatori importanti come i fratelli Angrisani ed Augusto Castellano. Un titolo meritatissimo per il quindicenne napoletano che durante il percorso non ha lasciato neanche un set agli avversari.
Francesco Angrisani ha avuto il grande merito di rendere onore all’avversario e al pubblico restando in campo nonostante un evidente infortunio che lo limitava nei movimenti, in particolare al servizio. Lo abbiamo già scritto, per una grande partita servono due giocatori dotati, Francesco ha dimostrato di esserlo non solo nella finale, ma in tutte le gare.
Per il Trofeo Breglia, sesta edizione, è tutto. Premiazione durante il Saggio di giovedì 22 agosto e appuntamento al prossimo anno, quando, di certo, l’asticella sarà proiettata ancora una volta verso l’alto.