Fonte: Roma
di Ottavia Baldovinetti
CAPRI. Un’esperienza immersiva ed ipnotica quella che lo spettatore potrà vivere varcando le porte della Certosa di San Giacomo dal 27 aprile al 7 giugno 2024, periodo in cui sarà esposta la mostra “Locus Solus/Solis” di Marco Bagnoli, a cura di Marina Guida.
L’architettura e l’atmosfera mistica della sede saranno in continuo dialogo con le istallazioni di Bagnoli: il titolo doppio della mostra (Locus Solus/Locus Solis) allude infatti ad una duplice interpretazione. La prima rimanda al romanzo di Raymond Russel, nella triplice accezione di “luogo solitario”, “luogo singolare”, “luogo unico”. Il secondo titolo si riferisce invece ad un luogo di ricerca interiore e di illuminazione spirituale, un’indicazione di quella Porta-del-Sole di cui scrisse Ananda K. Coomaraswamy nel suo saggio “The “E” at Delphi”. L’dea del “Locus Solus/Solis” è dunque associata ad un luogo straordinario o fantastico, ad un ambiente che è “altro” rispetto alla realtà quotidiana.
Un territorio diverso e remoto al quale si accede dal varco metafisico e che invita a esplorare nuovi orizzonti concettuali e a sfidare i confini convenzionali della percezione e della comprensione dei piani di esistenza.
Un viaggio nel mistero e nel silenzio, che riporta alla mente la suggestiva memoria della Grotta Oscura, andata perduta nel 1808, sulla quale fu edificata la Certosa di Capri, che porta con sé il sintomo dell’introspezione, del raccoglimento, come confà ad un “recinto isolato” nel significato originario della parola. Marco Bagnoli dunque riesce a trasmettere un senso di spaesamento e di enigma attraverso opere che si fondono armoniosamente con l’essenza mistica del luogo.
Una commistione di elementi diversi: partendo dall’ingresso, nella navata unica della chiesa, troviamo la scultura in ceramica “Noli me Tangere su Mandala di tutte le direzioni”, seguita da una monumentale mongolfiera in bambù alta quasi sei metri “Il Cielo copre la terra sostiene”.
Proseguendo, sull’altare incontriamo il “Sonovasoro” in alabastro, dal quale si diffonde un tappeto sonoro che rievoca un tamburo sciamanico. Nella cappella laterale s’incontra l’opera “Aleph”: sessantaquattro stampe disposte a raggiera sul pavimento. Verrà predisposta inoltre una particolare illuminazione della chiesa, per consentire la videoproiezione della mongolfiera luminosa “Corpo di Luce” e dell’ombra della statua di Apollo in corrispondenza della scultura “E di Delphi”, collocata nella cappella laterale della chiesa, di cui ne rappresenta idealmente il riflesso. Il progetto che inaugurerà domani alle 12, è stato pensato specificamente per la chiesa certosina d’impianto trecentesco ed è organizzato dalla galleria torinese Giorgio Persano, da Studio Trisorio e dall’Atelier Marco Bagnoli, in collaborazione con la direzione regionale Musei Campania e con il patrocinio della Città di Capri.
L’architettura e l’atmosfera mistica della sede saranno in continuo dialogo con le istallazioni di Bagnoli: il titolo doppio della mostra (Locus Solus/Locus Solis) allude infatti ad una duplice interpretazione. La prima rimanda al romanzo di Raymond Russel, nella triplice accezione di “luogo solitario”, “luogo singolare”, “luogo unico”. Il secondo titolo si riferisce invece ad un luogo di ricerca interiore e di illuminazione spirituale, un’indicazione di quella Porta-del-Sole di cui scrisse Ananda K. Coomaraswamy nel suo saggio “The “E” at Delphi”. L’dea del “Locus Solus/Solis” è dunque associata ad un luogo straordinario o fantastico, ad un ambiente che è “altro” rispetto alla realtà quotidiana.
Un territorio diverso e remoto al quale si accede dal varco metafisico e che invita a esplorare nuovi orizzonti concettuali e a sfidare i confini convenzionali della percezione e della comprensione dei piani di esistenza.
Un viaggio nel mistero e nel silenzio, che riporta alla mente la suggestiva memoria della Grotta Oscura, andata perduta nel 1808, sulla quale fu edificata la Certosa di Capri, che porta con sé il sintomo dell’introspezione, del raccoglimento, come confà ad un “recinto isolato” nel significato originario della parola. Marco Bagnoli dunque riesce a trasmettere un senso di spaesamento e di enigma attraverso opere che si fondono armoniosamente con l’essenza mistica del luogo.
Una commistione di elementi diversi: partendo dall’ingresso, nella navata unica della chiesa, troviamo la scultura in ceramica “Noli me Tangere su Mandala di tutte le direzioni”, seguita da una monumentale mongolfiera in bambù alta quasi sei metri “Il Cielo copre la terra sostiene”.
Proseguendo, sull’altare incontriamo il “Sonovasoro” in alabastro, dal quale si diffonde un tappeto sonoro che rievoca un tamburo sciamanico. Nella cappella laterale s’incontra l’opera “Aleph”: sessantaquattro stampe disposte a raggiera sul pavimento. Verrà predisposta inoltre una particolare illuminazione della chiesa, per consentire la videoproiezione della mongolfiera luminosa “Corpo di Luce” e dell’ombra della statua di Apollo in corrispondenza della scultura “E di Delphi”, collocata nella cappella laterale della chiesa, di cui ne rappresenta idealmente il riflesso. Il progetto che inaugurerà domani alle 12, è stato pensato specificamente per la chiesa certosina d’impianto trecentesco ed è organizzato dalla galleria torinese Giorgio Persano, da Studio Trisorio e dall’Atelier Marco Bagnoli, in collaborazione con la direzione regionale Musei Campania e con il patrocinio della Città di Capri.