Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri isola…isolata. Le condizioni meteomarine delle ultime ore stanno condizionando i contatti tra l’isola azzurra e la terraferma. Le prime avvisaglie già nella serata di martedì quando ad essere sospesa è stata l’ultima corsa di aliscafo da Napoli per Capri delle 19.15, per poi cancellare, ieri, tutte le partenze di aliscafo sia sulla tratta tra Capri e Napoli che tra la terra dei Faraglioni e la penisola sorrentina. A garantire qualche collegamento nella giornata appena trascorsa soltanto il traghetto della Caremer sulla linea tra l’isola e il capoluogo partenopeo con sbarco al porto di Calata di Massa. E se sia oggi che domani le previsioni non promettono ancora nulla di buono sul fronte meteo, con particolare incidenza su quello marino e quindi sui viaggi tra Capri e la terraferma, isolani e utenti aprono per l’ennesima volta la mai rimarginata ferita sull’esigenza della mobilità. Aldilà del moto ondoso che spesso non consente il regolare svolgimento delle corse, infatti, la sospensione di tutte o di parte delle partenze tra lo scoglio di Tiberio e “il continente” significa da un lato l’impossibilità per capresi ed anacapresi di raggiungere, per esempio, ospedali e strutture sanitarie e più in generale la città per motivi di salute, prima ancora che quelli di lavoro e studio, in senso inverso, inoltre, si traduce con l’assenza della “forza lavoro” a trecentosessanta gradi, da insegnanti e personale scolastico a uffici pubblici, dal personale sanitario a maestranze che di questi periodi si occupano di manutenzione delle aziende turistiche in pausa invernale. E se non si può, ovviamente fronteggiare il dio Eolo, isolani e pendolari sostengono, però, come si possa quantomeno garantire “un postale”, un naviglio che come accadeva nei decenni passati, partiva al mattino ed alla sera garantendo comunque la continuità territoriale.