Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Sos mare di Capri e della penisola a rischio invasione e pirateria. Le acque intorno all’isola azzurra ma anche quelle che bagnano la terra delle sirene, la costiera e l’antico litorale stabiese tanto amato dai romani sono sempre più oggetto e teatro di tappeti di barche, arrembaggi, presenza superaffollata di imbarcazioni di ogni genere, tipo, natura, dimensioni. Un campanello d’allarme indiretto ed involontario in questo senso lo ha rappresentato il doppio naufragio che in pochi giorni ha visto coinvolte due famiglie che a bordo le rispettive imbarcazioni hanno vissuto momenti di panico per cause tecniche che insieme al naviglio potevano far finire a picco gli sfortunati diportisti. E se gli episodi non sono direttamente collegabili alla tendenza estiva di affollare le acque di Capri e della penisola sorrentina, resta comunque viva più che mai l ‘esigenza di stabilire regole più stringenti per chi circumnaviga le acque del golfo. O meglio sarebbe già un passo in avanti stabilire delle regole. La distanza dalla costa, che le forze dell’ordine con impagabile impegno cercano di far rispettare, per esempio, sarebbe già un primo passo importante per evitare quello che è stato di recente denunciato dall’Unione Consumatori che ha presentato un esposto proprio per sottolineare il rischio in particolare per i bambini ma in generale per tutti i bagnanti di trovarsi loro malgrado coinvolti in veri e propri cavalloni causa ti dai mezzi che navigano ben oltre la soglia di sicurezza dalla terra . E ancora all’ordine del giorno nel periodo estivo è la velocità delle centinaio di mezzi, motoscafi, gozzi, rent a boat, gommoni, imbarcazioni di varia tipologia che spesso e volentieri corrono in barba a quelle che sono le più elementari limitazioni in termini di velocità di crociera. Su questo punto di recente è stata anche ventilata l’ipotesi di un “barcavelox “, un autovelox per i mezzi a mare che potesse rappresentare un freno alle barche che corrono a tutta andata. Ma sinora ancora non v i è stata alcuna azione concreta in questo senso , anche se altrove lo strumento è stato attuato e funziona in maniera impeccabile. E per dire basta al luna park a mare, sull’isola azzurra è nata da qualche tempo anche l’associazione Capriamoci, un gruppo di persone che amano profondamente la loro terra natia, tanto da mettere in piedi una serie di iniziative di sensibilizzazione per educare “ad una fruizione rispettosa e sostenibile coloro i quali utilizzano a scopi personali e commerciali le acque che circondano le terre più amate da secoli come Capri, ma lo stesso vale anche per Sorrento, Castellammare, Positano, Amalfi ecc… Ad arginare il fenomeno potrebbe dare il proprio contributo anche l’istituenda Area Marina Protetta Isola di Capri. Un parco marino che possa tutelare le acque limitrofe sostenuto dalle amministrazioni comunali isolane ma anche dalle associazioni di categoria e quelle ambientaliste. Un mare sicuro, un mare tranquillo, infatti, non sarebbe un limite ma una risorsa per il turismo delle località campane.