Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Tragedia del bus a Capri, prima udienza al Tribunale. Ieri mattina è iniziato a Napoli il processo per il drammatico incidente del 22 luglio 2021 quando un bus del servizio pubblico partito dal capolinea di Marina Grande, nel borgo marinaro di Capri, dopo aver affrontato il primo tornante precipitò letteralmente verso il basso. Un giorno di lutto per l’isola azzurra con la perdita della vita del conducente di quel mezzo, Emanuele Melillo, le ferite più o meno gravi per numerosi passeggeri e un trauma morale permanente nella memoria di tutti dopo quanto accaduto in quella mattinata maledetta. L’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale della famiglia Melillo, nella prima udienza di ieri ha presentato la costituzione di parte civile di padre, madre, fratello e sorella della vittima. Ed anche l’avvocato Ugo Scognamiglio, legale della compagna di Emanuele, Valentina Rocca, e della figlia undicenne della coppia ha avanzato la medesima azione. Entrambi i legali, inoltre, Cacciapuoti e Scognamiglio, hanno chiesto al gup Gabriella Logozzo (quarantaquattresima sezione) il riconoscimento della responsabilità civile a carico dei legali rappresentanti dell’Atc, l’azienda di trasporti isolana e della Città Metropolitana di Napoli. Nell’aula del tribunale di Napoli, ieri mattina, erano presenti sia il padre e il fratello del povero Emanuele che la sua compagna. La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 16 maggio alle ore 11. La Procura di Napoli, ricordiamo all’inizio di marzo, il giorno 3, attraverso i sostituti procuratori Maurizio De Marco e Giuseppe Tittaferrante aveva chiesto il rinvio a giudizio di tre indagati, il medico al quale la società di trasporto aveva delegato la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, il legale rappresentante della stessa società, e un funzionario della Città Metropolitana di Napoli.