Fonte: LucianoPignataro.it
di Marco Milano
“Il babà è Napoli che non smette mai di esserci, anche quando sei lontano”. Ciro Di Maio celebra San Gennaro con il babà, “un inno a Napoli, alla tradizione e alle radici”, anche a Brescia dove si è trasferito partendo da Frattamaggiore e dove dal 2015 guida la pizzeria “San Ciro”, oggi punto di riferimento nella terra della Leonessa d’Italia per la cucina napoletana autentica. “Il 19 settembre festeggio San Gennaro, patrono di Napoli – ha detto Ciro Di Maio – con il babà, ogni dolce è un pezzo di cuore, un legame che non si spezza mai con la mia terra. Napoli e i napoletani di tutto il mondo celebrano San Gennaro, patrono della città e simbolo di fede e identità. Un momento di devozione e di appartenenza che unisce i napoletani ovunque si trovino. È la giornata in cui la città si stringe attorno al suo Santo e rinnova un legame che va oltre la religione, diventando cultura, tradizione e comunità. Il babà a Napoli non è soltanto un dessert, ma un rito e una memoria condivisa. Nato nel Settecento e adottato con passione dal popolo partenopeo, è diventato un simbolo della città: soffice, accogliente e generoso, proprio come Napoli stessa”. Il babà di Napoli a Brescia, dunque, “per portare un abbraccio – ha detto Ciro – anche a centinaia di chilometri dal Duomo”. E oggi che “il ragazzo di Frattamaggiore”, chef Ciro Di Maio, che ha trasformato un sogno in realtà grazie alla sua passione per la cucina e alla sua fedeltà alla tradizione, farine scelte, lievito madre, ingredienti dop campani e lavorazioni artigianali continua ad amare Napoli e la sua cucina, portandola ovunque come un vessillo. Da imprenditore del gusto, e da uomo di cuore che da anni si impegna in progetti sociali, insegnando il mestiere ai detenuti nelle carceri, portando corsi online nelle scuole del Rione Sanità e credendo fermamente che la cucina possa essere uno strumento di riscatto e rinascita, nella giornata dedicata a San Gennaro, Ciro Di Maio ha voluto che il suo babà si trasformasse in un messaggio universale. “Un dolce che attraversa secoli, frontiere e generazioni e che racchiude l’essenza stessa di Napoli, ovvero resilienza, dolcezza e condivisione. Il babà – ha aggiunto – è Napoli che non smette mai di esserci, anche quando sei lontano. È la mia dichiarazione d’amore alla vita e alla mia città”.