Fonte: Il Mattino.it
di Tiziana Panettieri
La Befana, come da tradizione, porta doni e chissà se quest’anno c’è qualche prezioso riconoscimento per film, registi, attori (e anche per l’Italia). Tuttavia la vecchina sulla scopa non sarà l’unica protagonista della notte tra il 5 e il 6, perché a farle concorrenza a Los Angeles ci sarà l’82esima edizione dei Golden Globe, uno dei premi più ambiti del settore cinematografico e televisivo insieme agli Oscar e agli Emmy. Ad assegnarli è una giuria di giornalisti della stampa estera di Hollywood. Viola Davis e Ted Danson riceveranno il Golden Globe alla carriera. La cerimonia, condotta dalla comica Nikki Glaser, sarà trasmessa in diretta streaming su CBS.
L’Italia sogna con “Vermiglio”, ma in pole position c’è “Emilia Pérez”
L’Italia ha due sogni da portare avanti: “Vermiglio” di Maura Delpero candidato come miglior film internazionale e nella shortlist finale dei premi Oscar e Isabella Rossellini la cui breve performance in “Conclave” di Edward Berger le ha fatto ottenere la nomination. Il thriller ecclesiastico è solo uno dei tanti titoli che si ripete più volte nelle categorie. Alcuni sgomitano per vincere. Tra i drammatici spiccano “The Brutalist” di Brady Corbet con Adrien Brody, già premiato con il Leone d’Argento alla regia alla scorsa Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Anche “Conclave” di Edward Berger può dire la sua, così come “A Complete Unknown” di James Mangold, biopic su Bob Dylan interpretato da Timothée Chalamet. Completano il sestetto “Dune: Parte 2” di Denis Villeneuve, “Nickel Boys” di RaMell Ross e “September 5” di Tim Fehlbaum. Nella categoria miglior film commedia o musicale su sei titoli quattro sono da tenere d’occhio, ma uno sa già d’essere il favorito. “Emilia Pérez” di Jacques Audiard ha vinto di tutto, dal premio alla miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes alla protagonista Karla Sofia Gascòn (oltre al premio della giuria) ai sei European Film Awards fino all’ultimo qualche giorno fa al Capri, Hollywood e tanti altri.
Tra gli attori spiccano Brody e Gascòn. Speranze per Isabella Rossellini
Difficile puntare con certezza sulla categoria miglior attore in un film drammatico. Il giovane Chalamet potrebbe far fuori i suoi colleghi, ma chi crede in un probabile sorpasso di Adrien Brody o di Ralph Fiennes non è da definire folle. Gli altri candidati sono: Daniel Craig per “Queer”, Colman Domingo per “Sing Sing” e Sebastian Stan per “The Apprentice – Alle origini di Trump”.
Miglior attrice in un film drammatico la sfida è tra la Maria Callas di Angelina Jolie in “Maria”, la donna in carriera innamorata di un giovane stagista di Nicole Kidman in “Babygirl” e Martha, la donna affetta da cancro interpretata da Tilda Swinton in “La stanza accanto” di Pedro Almodòvar. Le altre candidate sono: Pamela Anderson per “The Last Showgirl”, Fernanda Torres in “Ainda estou aqui” e Kate Winslet per “Lee”.
Le acque sono più calme nella categoria miglior attore in un film commedia o musicale. La sfida è aperta tra Jesse Eisenberg per “A Real Pain”, Hugh Grant per “Heretic”, Gabriel LaBelle per “Saturday Night”, Jesse Plemmons per “Kinds of Kindness”, Glen Powell per “Hitman – Killer per caso” e Sebastian Stan per “A Different Man”.
I giochi sono (quasi) sicuramente chiusi nella categoria miglior attrice in un film commedia o musicale. Svetta il nome di Gascòn, ma ad inseguirla c’è Demi Moore protagonista di “The Substance” e Zendaya di “Challengers”. A far loro compagnia c’è Cynthia Erivo per “Wicked”, Mikey Madison per “Anora” e Amy Adams per “Nightbitch”.
Tra le non protagoniste, oltre la citata Rossellini, anche Selena Gomez e Zoe Saldana per “Emilia Pérez”, Ariana Grande per “Wicked”, Margaret Qualley per “The Substance” e Felicity Jones per “The Brutalist”. Tra gli uomini invece chissà se Denzel Washington riuscirà a vincere il suo quarto Golden Globe a 70 anni per “Il gladiatore II”. La categoria si completa con Jurij Borisov per “Anora”, Kieran Culkin per “A Real Pain”, Edward Norton per “A Complete Unknown”, Guy Pearce per “The Brutalist” e Jeremy Strong per “The Apprentice”.
Sfida in casa Disney per l’animazione e per la tv c’è “Baby Reindeer”
A mettere i bastoni tra le ruote a “Vermiglio” come miglior film internazionale potrebbe essere il francese onnipresente “Emilia Pérez”. Gli altri candidati sono: “Amore a Mumbai” (Usa/Francia/India), “Pigen med nålen” (Polonia/Svezia/Danimarca), “Ainda estou aqui” (Brasile) e “Dāne-ye anjīr-e ma’ābed” (Usa/Germania).
Sfida a tutta Disney nella categoria miglior film d’animazione. “Inside Out 2” e “Oceania 2” sono i favoriti, ma attenzione a “Il robot selvaggio”. Gli altri contendenti sono “Flow”, “Memoir of a Snail” e “Wallace e Gromit – Le piume della vendetta”.
Anche sulla miglior sceneggiatura la presenza di film come “Emilia Pérez” e “The Substance” o “Anora” lascia poco scampo agli avversari. Con loro anche “Conclave”, “A Real Pain” e “The Brutalist”.
I Golden Globe però non sono solo cinema. Grandi nomi, alcuni veri e propri fenomeni del 2024, si contendono la vittoria. C’è da scommettere su “Squid Game 2”, fresco di record di visualizzazioni su Netflix, e “Shogun” tra i drammi e “The Bear” e “Only Murders in The Building” nelle serie commedia o musicali. Miglior miniserie “Baby Reindeer” potrebbe non lasciare scampo ai colleghi, anche nella categoria attoriale dove Richard Gadd e Jessica Gunning sono candidati.
Squid Game 2 fa la storia, è record di visualizzazioni: 68 milioni in quattro giorni su Netflix