Fonte: Metropolis
di Marco Milano
“Da Capri il messaggio politico e l’obiettivo del G7 è la de-escalation”. Si è concluso intorno all’ora di pranzo ieri il vertice mondiale dei ministri degli esteri ospitato sull’isola azzurra, in un clima quasi invernale, con temperature ben poco primaverili. Al Palazzo dei Congressi di Capri, a pochi passi dalla piazzetta, la conferenza finale, dopo l’ultimo incontro della mattina al teatro del Grand Hotel Quisisana, ha ufficialmente sancito l’appuntamento dei grandi della terra che si erano riuniti da mercoledì sullo scoglio più famoso del mondo. “Abbiamo registrato grande unità di intenti e convergenza su tutte le questioni internazionali – ha detto il ministro degli esteri e vicepresidente del consiglio italiano Antonio Tajani – e in mattinata abbiamo cambiato l’ordine dei lavori decidendo di affrontare subito la questione Israele-Iran. Ho voluto che ci fosse un messaggio chiaro da parte del G7 qui a Capri. L’obiettivo politico del G7 si chiama de-escalation e continueremo ad essere protagonisti attivi in tutta l’area del Medio Oriente”. Nel documento finale sottoscritto dai sette ministri degli esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America, insieme all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, si chiede “che l’Iran e i gruppi alleati cessino i loro attacchi. Pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a diverse iniziative destabilizzanti condanniamo con la massima fermezza l’attacco diretto e senza precedenti dell’Iran contro Israele nell’aprile scorso”. Nel documento conclusivo di Capri, poi, un capitolo specifico sulle migrazioni.
“I paesi di origine, transito e destinazione devono lavorare insieme per fermare il traffico di migranti e la tratta di esseri umani e sostenere la dignità e il valore della persona umana, in linea con la Carta delle Nazioni Unite – hanno scritto i ministri degli esteri del G7 e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea – Lavoreremo per ridurre la migrazione irregolare e prevedere una migrazione regolare, sicura e ordinata sulla base delle pertinenti normative nazionali sovrane. La migrazione irregolare – è scritto nel documento – deve essere affrontata in modo integrato, globale ed equilibrato, in uno spirito di responsabilità e impegno congiunti, in conformità con il diritto internazionale e nel pieno rispetto dei diritti umani. Sosterremo i nostri partner nell’affrontare le cause profonde dell’instabilità in Africa e in altre regioni e paesi di origine, promuovendo al contempo un ciclo di crescita fondato sull’enorme potenziale del continente, in particolare in vista di una transizione giusta e pulita e di una crescita dell’accesso all’energia elettrica, offrendo soluzioni alternative alla migrazione irregolare. Collettivamente, affronteremo i fattori che determinano la migrazione, anche attraverso un migliore sfruttamento e coordinamento dei nostri finanziamenti per lo sviluppo e il clima; sostenendo gli Stati fragili e afflitti da conflitti; rafforzando la capacità internazionale di affrontare il cambiamento climatico, i conflitti, la povertà di apprendimento e altri fattori che determinano la migrazione. Siamo pronti a costruire sinergie tra le iniziative di tutti i partner e le istituzioni”. Inoltre, come spiegato anche dal ministro Antonio Tajani durante la conferenza conclusiva e come precisato nel documento finale, la posizione è quella di un no all’operazione militare a Gaza. “Ribadiamo la nostra opposizione ad un’operazione militare su vasta scala a Rafah, che avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile – si legge – e il nostro appello per un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile locale e rispondere ai loro bisogni umanitari”. Il ministro Antonio Tajani ha anche colto l’occasione per ringraziare tutto l’apparato allestito per il G7 di Capri, ed ha più volte lodato la bellezza dell’isola azzurra, “tra le più belle località d’Italia e del mondo”. Il sindaco di Capri Marino Lembo ha voluto consegnare personalmente a Tajani “La chiave di Capri”, un simbolo fatto realizzare dal primo cittadino in una speciale edizione per lasciare ai big del G7 un ricordo dell’isola con una chiave che richiama i Faraglioni e il sole e “che apre le porte della bellezza di Capri”, come fatto incidere nell’elegante custodia rigorosamente di colore blu come le acque dell’isola. In giornata dopo la partenza delle varie autorità c’è stata il progressivo “smontaggio” dell’imponente macchina organizzativa e da questa mattina l’isola torna nella sua tradizionale veste.


















