Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Per la Capri invernale occorre un porto riparato come quello di Castellammare e almeno un naviglio speciale che mantenga il mare agitato. Queste le due priorità che vengono invocate da più parti sull’isola azzurra per consentire di renderla meno isolata nei mesi freddi con beneficio sia da parte della comunità isolana che dei turisti di bassa stagione che, come detto in varie occasioni, si stanno palesando con sempre maggiore frequenza. A chi obietta che le particolari caratteristiche di insularità non permettono di tenere viva Capri nei mesi post-ottobre, addetti ai lavori e operatori del settore fanno notare che alcune migliorie sul fronte dei viaggi via mare consentirebbero un fondamentale passo in avanti da diversi punti
di vista. La scelta del porto stabiese, per esempio, come molo di attracco straordinario dei mezzi sia sulla linea Capri-Sorrento che Capri-Napoli ridurrebbe di molto il numero totale delle giornate di sospensione dei collegamenti marittimi, in presenza di maltempo, spesso dovute più alle manovre in entrata e in uscita dai porti che non per la navigazione in senso stretto. Un traghetto o un mezzo stabilizzato progettato per i percorsi in mare aperto e pensato per affrontare le tempeste, poi, garantirebbe la certezza almeno delle corse essenziali nelle giornate nere. Un numero minimo di partenze in quei casi, anche soltanto una al mattino e l’altra di sera per mantenere i contatti con il continente e permettere a tutti, isolani e turisti di essere meno disconnessi dal mondo. È ovvio che potranno sempre esserci quei momenti di vera e propria burrasca, che del resto vedono penalizzate tante altre località insulari, ma con la ricetta di cui sopra si ridurrebbero a pochi avvenimenti in un intero anno solare, mentre in tutti gli altri come una simbolica metropolitana marina esisterebbe un collegamento tra Capri e la terraferma.