Fonte: Il Mattino
di Paola de Ciuceis
A lungo fuori dai percorsi del Grand Tour, Capri scala rapidamente la vetta delle mete più richieste e frequentate dai viaggiatori sul finire dell’ Ottocento.
Ad amarla e a sceglierla sono artisti, scrittori, industriali tedeschi, esiliati politici, personalità tanto illustri quanto estrose che la scoprono come paradiso perduto, ne subiscono il fascino e ne fanno proprio luogo di residenza per periodi più o meno lunghi. Non unicamente case dove soggiornare da soli o in compagnia, bensì, abitazioni più o meno sfarzose che rapidamente diventarono cenacoli creativi e intellettuali.
Nasce di qui la riflessione sul concetto dell’ abitare di Gianluca Riccio e Arianna Rosica che ne fanno il filo conduttore della IV edizione di Festival del Paesaggio 2019, la manifestazione nata ad Anacapri e che quest’ anno si allarga a Capri, a Villa Lysis, per un omaggio alla memoria di quelle dimore che, nel tempo, con i loro abitanti sono state il fulcro di uno spirito culturale e creativo che ancora oggi alimenta il mito dell’ isola nel mondo. Il risultato è «Casa come me», due appuntamenti entrambi sullo stesso tema conduttore (ma in luoghi e in momenti differenti) che declinano l’ argomento attraverso lo sguardo di artisti diversi per generazione e periodi storici.
«Il tema nasce da un mio vecchio desiderio di costruire un progetto espositivo intorno alle diverse, possibili forme dell’ abitare contemporaneo e al rapporto che s’ istituisce tra la casa e i suoi abitanti: un rapporto spesso tutt’ altro che lineare, ma viceversa denso d’ implicazioni e proiezioni tra individuo e spazio abitato – racconta Gianluca Riccio – Di qui pure la scelta del titolo, un omaggio a quella che forse è la più celebre delle case capresi, Villa Malaparte, con tutto il suo slancio utopico e il suo valore di simbolo di una modernità che entra in una relazione complessa e quasi organica con la natura e il paesaggio».
Da una parte, dunque, la mostra a Villa Lysis (inaugurazione domani, ore 19) che, partendo dal progetto site-specific di Andrea Anastasio in collaborazione con Francesco De Maio Ceramiche, prosegue tra installazioni, fotografie, tele e sculture espressione delle visioni degli artisti Adrian Paci, Flavio Favelli, Alessandro Di Giampietro, Angelo Mosca, Manfredi Beninati, Luigi Presicce, Paolo Canevari, Elisa Sighicelli, Stefano Arienti, Gianluca Di Pasquale e Liliana Moro. A ciascuno di loro si deve, appunto, un’ interpretazione della spazialità della casa nel rapporto interno-esterno.
L’ altro appuntamento è alla Casa Rossa di Anacapri, dal 14 settembre (inaugurazione ore 18.30), per un percorso scandito da lavori di artisti, architetti e designer che riflettono «sulla dimensione utopica e progettuale dell’ abitare contemporanea». Si va dunque dai disegni inediti di Enrico Prampolini del 1935, studi preparatori di una Villa Marinetti da costruire a Capri, ad un focus su Alessandro Mendini, cui è dedicata questa edizione del Festival con il riallestimento della grande opera in ceramica realizzata per la scorsa edizione del Festival: un ciclo di otto disegni e studi preparatori per la realizzazione della casa di famiglia a Olda, una selezione di piatti in ceramica ciascuno per una particolare tipologia di ambiente domestico.
Accanto a loro, i lavori di Sergio Sarra dedicati alle più importanti dimore capresi, un nucleo di sette piccoli quadri del ciclo «Love and Theft» di Vedovamazzei, un video di Luca Trevisani su Villa Girasole (la famosa casa rotante costruita nel 1930 in risposta a villa Malaparte), le foto di Carolina Sandretto che mettono a confronto interni ed esterni di dimore ed edifici pubblici abbandonati dell’ ex Unione Sovietica con quelli di alcune abitazioni cubane. Infine, le lampade di Paolo Gonzato lungo tutto il percorso espositivo sui tre piani della Casa Rossa e un’ opera di Andrea Anastasio.
`Villa Lysis, inaugurazione domani ore 19. Casa Rossa il 14 settembre, ore 18,30.

















