Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri fa rete su overtourism e come affrontare le sue conseguenze. Tre in particolare gli ambiti di intervento: la regolamentazione dei flussi, la gestione dell’offerta extra-alberghiera, e nuovi vincoli di spesa delle risorse comunali nell’assunzione di personale in materia di sicurezza e accoglienza turistica. I rappresentanti dei paesi turistici che si erano dati appuntamento all’assemblea nazionale dei comuni italiani, hanno affrontato la tematica legata al sovraffollamento dettato dall’eccessivo flusso di viaggiatori. Il network unito dal terziario e dall’esigenza della sostenibilità ha messo insieme rinomate località con il vicepresidente nazionale Anci, Claudio Scajola (sindaco di Imperia), ed il presidente della commissione turismo comunale di Napoli Luigi Carbone, i sindaci di Capri, Amalfi, Courmayer, Pinzolo/Madonna di Campiglio, Cortina d’Ampezzo e Polignano a Mare. “Ritengo che fare rete, specie tra destinazioni turistiche di eccellenza, sia assolutamente fondamentale – ha detto il sindaco di Capri, Paolo Falco – dobbiamo ragionare in termini di sistema e non per sommatoria di singole unità, con nuovi approcci, nuovi modelli destinati al miglioramento del vivere collettivo non solo dei turisti ma anche dei cittadini residenti dei nostri comuni. Per questo ringrazio il neopresidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, con il quale già ci lega un rapporto di collaborazione, e il vicepresidente, Claudio Scajola, per la sensibilità mostrata verso le nostre proposte”. L’incontro segue quanto condiviso a Capri il mese scorso sul tema dell’overtourism. In quella occasione insieme al primo cittadino caprese, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e l’europarlamentare e già sindaco di Firenze, Dario Nardella avevano lanciato la proposta “di dare ai sindaci delle località ad alta intensità turistica maggiori poteri per affrontare le conseguenze negative dell’overtourism, tutelando la vivibilità e la bellezza dei luoghi”.