Anna Maria Boniello Capri. «Giù le mani dal turista». E per non infastidire gli ospiti ieri è scattata a Capri una nuova ordinanza anti-petulanza. Un malcostume diffuso in parecchi settori in particolare nelle aree adiacenti gli sbarchi di aliscafi e traghetti e nelle strade più frequentate dai turisti a Marina Grande, ed ora sembra che il malvezzo sia arrivato addirittura in piazzetta e dintorni. Un eccesso di promozione che infastidisce il turista, in particolare quello giornaliero, che si trova attorniato da imbonitori che propongono la gita in barca o un tour nelle grotte più nascoste e sconosciute dell’isola e la petulanza che una volta veniva effettuata solo dai barcaioli, oggi si è estesa anche al settore commerciale. Dai baretti ai ristorantini che proliferano nella strada che costeggia il marina il cui personale approccia i turisti mostrando loro il menù della casa per convincerli a scegliere il loro locale a discapito del vicino. Tutto ciò negli ultimi tempi ha provocato addirittura litigi fra i commercianti concorrenti ed anche scene poco edificanti tra i noleggiatori di barche che si contendevano il cliente e il passeggero, molti dei quali hanno manifestato alle autorità il proprio malumore per questi fatti. Per questo motivo l’amministrazione guidata dal sindaco Gianni De Martino, nello scorso giugno rispolverò una vecchia ordinanza del 2001 adeguando le ammende da 50 a 300 euro. Più difficile invece è stato contenere la petulanza degli esercizi pubblici. E poiché l’andazzo è ricominciato non appena sono arrivati i primi turisti del 2016, giusto a distanza di un anno ecco arrivare una nuova ordinanza sindacale con obblighi più ristrettivi e multe più salate. Questa volta si parte dai 300 euro in su. Ovviamente, così come lo scorso anno, è scattato il malumore tra gli esercenti della zona, tra i marinai e barcaioli che rifiutano l’appellativo di petulanti, sin dal primo giorno in cui scattò il divieto, quando andò in scena una singolare protesta che fu messa in atto da un giovane marinaio che indossò una polo con su scritto a pennarello uno stralcio della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 che recitava Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazione o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità. Il giovane marinaio indossò la sua singolare divisa per diversi giorni sino a quando non si spense l’eco della prima ordinanza anti-petulanza. Ieri come un fulmine a ciel sereno si sono riaccese le polemiche e in particolare in piazzetta dalle prime file di tavolini, sono scomparsi i menù che strategicamente venivano posati dai camerieri per essere mostrati al turista di passaggio e invogliarlo a scegliere di sedersi al loro bar.Un escamotage che secondo alcuni durerà poco anche se le autorità hanno sottolineato che i controlli saranno intensi e saranno effettuati a macchia di leopardo secondo le zone dove più è cresciuto il fenomeno. Nell’ordinanza si sottolinea anche che «è vietato svolgere su aree e suoli pubblici, in concessione e private ad uso pubblico, qualsiasi attività di intermediazione e/o promozione di offerte di beni e servizi, inclusa la pubblicità ambulante con qualsiasi forma o mezzo». Probabilmente questo cavillo sarà nato dopo che un noto gestore telefonico internazionale ha lanciato una campagna pubblicitaria proprio in piazzetta, facendo fotografare i turisti nel salotto del mondo con il campanile da sfondo o i tavolini dei bar in un’apposita cornice che recava il logo della compagnia. Su questo fronte il sindaco non è d’accordo perché ritiene «che il soggiorno nella città di Capri da parte dei turisti che frequentano l’isola impone un decoro generale, l’agevole circolazione pedonale senza che siano continuamente avvicinati ed infastiditi, visto che le relazioni sociali commerciali e i servizi nel contesto di una realtà turistica come Capri si sono sempre basati sulla discrezione e sul rispetto per gli ospiti».