fonte: Metropolis
Pochi turisti, di cui la maggioranza italiani arrivati in vacanza a Capri e in peni- sola sorrentina prima che il governo varasse il provvedimento anti coronavirus. E che adesso sono di ritorno a casa, visto che il rientro rappresenta uno dei motivi di necessità previsto dal decreto e che consente loro lo spostamento autorizzato con l’autocertificazione. Evidentemente, di rimbalzo, hotel e strutture extralberghiere si svuotano. Il 90 per cento delle location risulta essere chiusa. Molte sono off limits già da settimane a causa delle ferie invernali. Al- cune, le ultime rimaste aperte nelle ultime ore, hanno deciso di staccare poiché non ci sono clienti e viaggiatori da ospitare. E le cancellazioni anche per i mesi estivi continuano a essere cancellate. Nel dettaglio, a Capri, tre delle quattro strutture ricettive aperte hanno decretato nelle scorse ore la chiusura e soltanto tre sono i vacanzieri attualmente in soggiorno sull’isola azzurra. Ma a breve saluteranno l’isola. In penisola sorrentina è lo stesso. Eppure rimane un nodo da sciogliere. E’ quello che riguarda alcuni turisti stranieri che sono ancora in Campania e che magari provengono da Paesi, magari gli Stati Uniti, che hanno deciso di cancel- lare momentaneamente i voli dall’Italia. Come potranno rimpatriare? E dove possono soggiornare? Le strutture in cui sono ospiti dovranno garantire loro l’ospitalità? E dovranno pagare? Domande non di poco conto su cui il presidente di Federalberghi Campania, Costanzo Iaccarino, invoca risposte da governo e Prefetture. Potrebbe esserci anche un documento ufficiale. «Speriamo che tutto si risolva – dichiara il numero uno degli albergatori campani – Evidentemente gli sforzi istituzionali e sanitari sono rivolti alla missione per fermare il contagio. Ma ci sono comunque altri problemi collaterali da risolvere. Prendiamo una coppia di turisti americani che è a Napoli e la cui vacanza termina a breve. Come potranno tornare negli Stati Uniti? Mica possiamo dirgli di andare a nuoto nell’oceano Atlantico? Urgono risposte serie, precise e tempestive». Intanto, l’associazione degli albergatori e gli operatori di bed and breakfast, affittacamere e case vacanza invocano un aiuto fiscale ed economico visto che il grave momento per l’intero settore ricettivo. Nei Comuni della penisola sorrentina si sta pensando di prevedere magari la sospensione dell’imposta di soggiorno nei prossimi mesi quando si spera che l’incubo Covid 19 possa essere sol- tanto un lontano ricordo. A ciò si aggiunge la richiesta dei lavoratori stagionali che sperano che il governo possa applicare una proroga all’indennità di disoccupazione Naspi. La maggioranza dei contratti a tempo determinato non sono stati rinnovati. E questo si ripercuote su migliaia di famiglie legate al business turismo. Una miniera d’oro che purtroppo adesso si è tramutata in una polveriera a causa del coronavirus.