Fonte: AvellinoToday.it
di Rosa Iandiorio
Sull’isola azzurra, conosciuta in tutto il mondo per la sua bellezza mozzafiato, si è celebrata la sedicesima vendemmia del progetto “Dall’Isola” della cantina di Montefalcione Joaquin. L’iniziativa unisce la tradizione vinicola dell’Irpinia con il terroir unico di Capri. Raffaele Pagano, patron dell’azienda, ha saputo guardare oltre i confini della provincia avellinese, valorizzando un territorio ricco di storia vinicola, ma che da solo fatica a emergere in un mercato sempre più competitivo. Pagano ha compreso che per far brillare l’Irpinia, era necessaria una visione capace di raccontarne la bellezza e la forza, trasformando il vino in un ambasciatore di cultura e paesaggio. Una sfida necessaria per emergere, in termini di visibilità e di identità, in un mercato che richiede autenticità, ma anche strategia e forza comunicativa per raggiungere il cuore dei consumatori più esigenti. L’imprenditore, produttore di lungo corso, ha voluto così ampliare questa visione approdando a Capri, un’isola simbolo di eleganza e fascino internazionale. La sua intuizione è stata quella di creare un etichetta che oltre a celebrare l’isola fosse anche un ponte tra la profondità della provincia avellinese e la potenza di un nome come Capri, una congiunzione tra due mondi, apparentemente lontani che in realtà condividono una forte identità culturale.
Un progetto sicuramente vincente che quest’anno, in occasione dela sedicesima vendemmia ha segnato un traguardo significativo: l’acquisizione di una nuova parcella ad Anacapri. Un ampliamento della produzione che permette a Joaquin di approfondire ulteriormente la sinergia tra la sua Cantina e Capri. “Questa vendemmia rappresenta per noi un traguardo prezioso – afferma Pagano – Capri è un’isola meravigliosa e difficile da coltivare, ma sa regalare straordinarie emozioni vinicole. Dopo anni di impegno e ricerca abbiamo trovato una nuova parcella che ci permetterà di ampliare la produzione e accontentare le richieste del mercato estero”. È qui, tra terreni sabbiosi e calcarei, che uve tipiche come Falanghina, Greco, Ciunchesa e Biancolella vengono coltivate su pendii scoscesi, affacciati sul mare, immersi nei profumi della macchia mediterranea. Una produzione che Pagano ha recuperato portando a nuova vita antichi vitigni che altrimenti rischiavano di scomparire. Il risultato è un vino esclusivo, frutto di una meticolosa cura artigianale. “Il nostro obiettivo non è solo produrre una grande etichetta – aggiunge l’enologo Marco Paura – ma contribuire alla preservazione del paesaggio e della cultura caprese, lavorando sempre con un approccio sartoriale”. In questo viaggio tra l’Irpinia e Capri, “Dall’Isola” diventa un simbolo di eccellenza enologica, ma anche di rispetto per la storia di un luogo straordinario. Una bottiglia che non si limita a essere un prodotto di lusso, ma un’opera d’arte enologica, capace di trasportare chi lo assapora nei luoghi che l’hanno generato. La sedicesima vendemmia rappresenta non solo un anniversario, ma un nuovo capitolo di questo progetto che continua a crescere, rinnovarsi e guardare al futuro con l’ambizione di portare il nome dell’Irpinia e di Capri nel mondo, attraverso vini che esprimono il meglio dei territori in cui nascono.