Fonte: Il Mattino
di Raffaele Perrotta
È stato presentato ufficialmente ieri mattina il coordinamento delle associazioni dell’ extralberghiero della Campania e già promette battaglia sui tavoli tecnici regionali e nazionali dedicati al turismo. I motivi sono da ricercare nella scarsa o nulla considerazione dei provvedimenti legislativi che di fatto hanno tagliato fuori l’ intero comparto che, solo sul territorio regionale, conta diecimila addetti, coprendo il 70 per cento dei posti letto a disposizione. Una compagine, il neo coordinamento, che raggruppa 7 associazioni con mille iscritti, tra proprietari di B&b, affittacamere e case vacanze, che lavorano su un territorio di due milioni di abitanti tra la città metropolitana di Napoli e la provincia di Salerno.
Fanno parte dell’ associazione Apabb di Pompei, presieduta da Roberto Sbrizzi, AreV-Od di Aldo Avvisati, l’ associazione stabiese attività ricettive di Delia Di Maio, la sezione Campania di Host Italia coordinata da Antonio Serpi, Legambiente Turismo Campania e Cilento, Vallo di Diano, Alburni di cui è responsabile Adriano Guida, Vesuvio Family House presieduta da Francesco Di Fraia e Atex, l’ Associazione Turismo Extralberghiero penisola sorrentina, Capri, Napoli e Positano di Sergio Fedele.
Un progetto che mancava, come ha rimarcato Avvisati, coordinatore pro tempore dell’ associazione dell’ extralberghiera, la cui assenza ha pesato tanto sui tavoli tecnici. «Il coordinamento vuole parlare in senso ampio di turismo e diventare un interlocutore necessario dell’ intero comparto, di fronte alle carenze vissute soprattutto durante e dopo l’ emergenza pandemia». Secondo i rappresentanti delle sette associazioni, infatti, sono diverse le criticità che hanno messo in ginocchio le attività regionali. Dito puntato contro il bonus vacanze promosso dal governo Conte che «presenta aspetti anticostituzionali per come è scritto, tagliando di fatto fuori le imprese che operano in Campania perché oltre il 70 per cento di queste non potrà usufruirne. Il legislatore non ha tenuto conto delle diversità tra le legislazioni regionali esistenti, pur essendo il turismo una materia di esclusiva competenza regionale». Inoltre «il governo ha investito 5 miliardi di cui il bonus è la parte più significativa prendendo la metà delle risorse economiche. Giusto per fare un paragone, in Francia hanno messo a bilancio 19 miliardi». Nel mirino anche la regione: «Inesistente il marketing territoriale che hanno promesso in questi mesi.
Mentre le altre regioni investono milioni di euro e vanno sui canali nazionali, da noi non c’ è nemmeno ancora l’ idea di costruire una campagna di comunicazione.
Siamo doppiamente penalizzati, nonostante il turismo sia uno dei principali settori trainanti dell’ economia regionale».