Fonte: la Repubblica – Confindustria
La sua prossima battaglia da vincere è incentrata sull’ aumento delle quote femminili nei settori lavorativi ad alto contenuto tecnologico
Un impegno costante e inesauribile al fianco delle donne.
L’ avvocato e professoressa Anna La Rana, amministratore unico della Funicolare di Capri, quest’ anno non è sull’ isola per il tradizionale Convegno dei Giovani di Confindustria perchè impegnata in Birmania.
Una delle sue tante tappe in giro per il mondo, sempre a difendere i diritti del gentil sesso. Anna La Rana è presidente dell’ Associazione Italiana Giuriste e vice presidente dell’ Associazione mondiale, di cui è anche membro del Board.
La sua ultima relazione, che sarà portata all’ attenzione del consesso internazionale nel Paese asiatico, si intitola ” Tecnologia per l’ Empowerment delle donne”.
Un’ analisi lucida, strutturata, profonda sui mutamenti del mercato del lavoro e la nascita di nuove opportunità professionali per le donne.
” In questa nuova realtà di automazione e di AI ( Intel l igenza Artificiale) – si legge nell’ abstract dell’ intervento della professoressa La Rana – potrebbero venir fuori nuovi posti di lavoro per le donne sia nel settore della sanità e assistenza sociale, sia nel manufacturing come pure nel commercio sia a dettaglio che all’ ingrosso.
Nei paesi occidentali, dove l’ impatto dell’ automazione sarà più forte, il saldo negativo tra lavori persi e creati sarà notevole e le donne rischiano un allargamento del gender gap a meno che le stesse donne non si impegnano sui servizi esclusivamente professionali, scientifici e tecnici”.
Nel 2018 si è celebrato l’ Ada Lovelace Day, una ricorrenza dedicata a mettere in evidenza il contributo femminile alla scienza e alla tecnologia.
La celebrazione è nata nel 2009 dall’ iniziativa di Suw Charman- Anderson, giornalista scientifica stanca di frequentare eventi dedicati a informazione, comunicazione e tecnologia ( ICT) e vedere sul palco relatori tutti o quasi tutti uomini.
” Il problema è duplice: da una parte stereotipi, duri a morire, fanno sì che bambine e ragazze siano inconsapevolmente indotte a pensare di essere meno portate dei loro coetanei maschi verso le discipline matematiche, scientifiche e tecnologiche ( le cosiddette Stem).
Questa percezione è totalmente infondata nei fatti ma ancora molto solida nell’ immaginario collettivo come ad esempio in tanti telefilm, spot pubblicitari, video umoristici in cui l’ immagine femminile appare ancora sexy, comica ma scarsamente tecnologica”, rileva l’ avvocato napoletano.
” Oggi sono pochissime le donne che nelle strutture informatiche ricoprono i ruoli tecnici più innovativi.
Unico ruolo nel quale la presenza femminile raggiunge il 50% è quello dell’ esperto in metodologie Agile, una delle professioni fiorite più di recente e legate alla capacità di sviluppare in modo rapido e veloce applicazioni software”, evidenzia ancora lo studio.
E ancora.
” Secondo il 95% dei responsabili delle risorse umane – spiega l’ amministratore unico di Funicolare di Capri – una maggiore presenza femminile favorirebbe la creazione di prodotti/ servizi orientati all’ universo “in rosa” e quindi contribuirebbe a far crescere il business soprattutto in risposta alla sempre più rilevante richiesta di prodotti high tech molto personalizzati da parte delle consumatrici, come sostiene oltre l’ 84% del campione.
Ma è scarsa la disponibilità di risorse laureate in discipline Stem, è basso il livello di interesse delle donne verso le professioni IT( Tecnico informatico) e sono poche le loro esperienze lavorative pregresse in ruoli tecnico- scientifici”.
Sia sul fronte della tutela dei diritti delle donne che in ambito lavorativo, con la sua società, Anna La Rana si sta battendo anche per una riqualificazione del mercato del lavoro.
“Alla Funicolare – spiega – abbiamo introdotto numerose innovazioni tecnologiche ma non riusciamo a reperire personale specializzato.
Un grande problema comune a molte aziende”.
” In Italia – prosegue – manca la competenza nel settore digitale, sia come individui che come lavoratori Infatti da parte di aziende e industrie c’ è una grande richiesta d’ esper ti nel settore digitale, ma mancano le persone competenti pur essendoci una notevole disoccupazione.
Questo è stato recentemente rilevato in una conferenza dal titolo ” Sud, il lavoro c’ è ma non si trova” organizzata dal Mattino di Napoli il 25 giugno 2019 presso il museo Diocesiano di Napoli.
Un parter eccezionale di conferenzieri del mondo bancario, tecnologico, industriale, spet tacolo, agro- alimentare si sono avvicendanti nel trattare l’ argomento concludendo che nei prossi mi 5 anni (secondo l’ ultimo rapporto Excelsior di Unioncamere e Anpal) le imprese industriali cercheranno in Italia 270mila unità nel settore della digital transformation mentre nel comparto della ecosostenibilità occorreranno circa 600mila esperti nella gestione dell’ energia, nel marketing ambientale, nella chimica verde, ma che non esiste personale esperto nelle nuove conoscenze e competenze tecnologiche richieste dal mercato italiano ed estero.
Ovviamente la situazione rimane più critica nel settore femminile”.
Secondo l’ avvocato La Rana, però, una speranza c’ è perché, come rileva nel suo studio, nel mondo tantissime donne sono riuscite a farsi strada nel campo delle scienze e delle nuove tecnologie, acquisendo veri e propri primati nei rispettivi settori di competenza.
Una crescita che, a det ta di questa eccellente professionista che riveste il doppio ruolo di manager e membro apicale di importanti associazioni, deve essere sostenuta dalle istituzioni.
” Per far fronte a tale esigenze è sorto in Napoli il nuovo polo universitario della Federico II situato a San Giovanni a Teduccio che punta a rilanciare l’ area est di Napoli con la collaborazione della regione Campania e l’ Unione Europea che ha premiato il progetto per l’ alta tecnologia e formazione tenuta nei corsi sia da parte dei docenti che da rappresentanti di importanti aziende leader nel settore.
Il progetto serve concretamente ai giovani in quanto potranno frequentare laboratori anche diversi da quelli universitari ovvero quelli offerti dalle aziende leader.
Il che significa corsi universitari di ingegneria, ricerca nel campo delle nuove tecnologie, fisica, chimica e poi attività d’ impresa e laboratori di impresa, formazione e ricerca operativa”.
La prossima sfida da vincere, per Anna La Rana, è già iniziata