Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – A Capri “overtourism” e tutto esaurito, stop al caos se si vuole mantenere lo standard di qualità. Capri registra l’ennesimo overbooking anche in questo weekend di luglio, ma se da un lato l’arrivo di migliaia di persone e il pieno di prenotazioni è il successo di tutte le località turistiche, dall’altro lato occorre una riorganizzazione del sistema servizi per scongiurare il collasso. “Capri non regge più questi numeri – questo l’intervento nelle scorse ore dell’Unione Nazionale Consumatori attraverso il suo delegato isolano Teodorico Boniello – a soffrire sono i servizi essenziali per il cittadino, come i trasporti. Intervengano Prefetto e Regione, ci stiamo piegando alle logiche commerciali delle compagnie di navigazione, occorre una mobilitazione generale”. E, fotografia di quanto evidenziato dall’Unione Consumatori, è la situazione ai moli, alla partenza dalla terraferma ma soprattutto all’arrivo a Capri. “Nel 2023 un porto deve essere comodo per chi arriva e pratico per chi parte esattamente il contrario di quello che sono i porti di Napoli e Capri così come quello di Sorrento”. Le parole sono di Lorenzo Coppola, presidente della Federalberghi isola di Capri, intervenuto proprio qualche giorno fa ricordando anche che “il terminal rappresenta la principale porta di ingresso alle isole del golfo ed i suoi disservizi ricadono inevitabilmente anche sull’immagine di Capri inficiando la qualità dei servizi forniti dagli imprenditori turistici locali”. Intanto ad avvalorare il costante impegno dell’assessore all’istituzione dell’area marina protetta, Paola Mazzina, che ha da tempo avviato una serie di attività per la realizzazione di una zona marina tutelata, il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha confermato, anche ad Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde, l’avvio di una serie di località protette, “si parte con Capri e poi con Santuario delfini nel golfo di Taranto, area del Piceno, del Conero, di Taormina”.