Anna Maria Boniello. Capri
Capri comune virtuoso. Grazie ad un bilancio in attivo con un avanzo di gestione di oltre otto milioni di euro, il Comune di Capri oggi è entrato di diritto nella graduatoria dei centoquarantatre comuni italiani che si fregiano del titolo di “virtuosi”. Un primato in questi durissimi periodi di crisi economica che è stato raggiunto grazie ad un’oculata gestione ed una serie di interventi che hanno consentito, nel corso degli anni, di accumulare in un fondo tutto il denaro che non poteva essere speso in ottemperanza con il patto di stabilità. A spiegare il meccanismo è stato lo stesso Assessore al Bilancio Salvatore Ciuccio, che dal 1995 ha sempre rivestito la carica di Assessore occupandosi di questo delicato settore, forte anche della sua esperienza di dottore commercialista. “Il tesoretto che oggi è a nostra disposizione, ma che non possiamo utilizzare in rispetto al patto di stabilità, è nato come fondo rischi nel corso degli anni a causa di una serie di vertenze e controversie che avevamo in corso e che, in caso di condanna sarebbero gravati sulle casse del Comune. E’ stato un atteggiamento prudente – continua l’Assessore Ciuccio – che oggi viene premiato. Le risorse messe da parte in maggioranza provenivano dall’ICI per le seconde case, prima che venisse abolito, e continua con gli introiti che fruttano dall’occupazione del suolo pubblico che sotto la voce Cosap, che viene concesso a bar e ristoranti. Altri proventi ci arrivano dalle locazioni di immobili di proprietà comunale. L’addizionale IRPEF invece viene mantenuta allo 0.5% a livelli bassi. La maggior parte delle uscite – continua l’assessore al bilancio – viene destinata al personale dipendente ed ai costi per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che sono triplicati rispetto ad altri comuni per la difficoltà di accesso alle abitazioni e del trasferimento in terraferma. Questa uscita si avvicina a quattro milioni e mezzo di euro l’anno, che vengono quasi tutti coperti dalle imposte dei residenti, e per una minima parte, lo scorso anno, essendo una società a capitale pubblico, c’è stata una copertura del comune con un versamento di circa settecentomila euro”. Il comune, stando ad una attenta lettura del bilancio, non ha mai violato il patto di stabilità e nel corso degli anni non ha mai fatto segnare il rosso, chiudendo con un avanzo superiore al 10%. Nel 2011 il Comune è riuscito, grazie alle sue entrate, ad estinguere alcuni mutui e grazie a questa manovra è anche riuscita a ridurre il suo indebitamento. “L’unico neo – spiega in conclusione l’Assessore Ciuccio – è che il Governo Monti ha stabilito che i comuni dovranno versare queste cifre nella tesoreria unica dello Stato, che frutterà un interesse dell’ 1%. Una novità rispetto alla situazione precedente, che ci consentiva ad ogni comune di avere una propria tesoreria che consentiva di accedere ad interessi più vantaggiosi. L’Anci ha chiesto al Governo di rivedere questa posizione in maniera che i capitali risparmiati rendano qualcosa in più ai comuni, dando loro la possibilità di utilizzarli a vantaggio del proprio territorio.”