Anna Maria Boniello – Capri. Spazzamare utilizzato a scartamento ridotto. Il battello in dotazione nel porto turistico dell’ isola azzurra e le modalità di conferimento dei rifiuti da parte dei grandi yacht in rada sono al centro di un esposto indirizzato al ministro dell’ Ambiente Sergio Costa, presentato ieri dall’ avvocato Gaetano Simeoli, presidente dell’ associazione nazionale Liberi Consumatori.
Il presidente di Liberi Consumatori sottolinea: «In questi anni il battello ha sempre provveduto al ritiro dei rifiuti di bordo, alla pulizia e ad altri compiti. Compresa la sorveglianza».
Simeoli, dunque, chiede di verificare se è vero che per tutta l’ estate il prelievo in rada non è più previsto, e vuole anche capire dove verranno conferiti i rifiuti prima raccolti con lo spazzamare: «Dai tabulati in possesso del comune di Capri, risultano essere diverse tonnellate».
Il responsabile dell’ associazione punta non solo il ripristino del servizio, ma al potenziamento con l’ acquisto di nuovi battelli contro ogni forma di inquinamento. E fa notare: «L’ attività, per tipologia e peculiarità specifica, forse unica nel Mediterraneo, portava introiti alle casse comunali tramite la partecipata, tra i 20 e i 30 mila euro nel clou della stagione, poiché il ritiro era a pagamento». Dunque, perché cancellarla? E, proprio sul bilancio della Marina di Capri, il gruppo consiliare di minoranza Avanti Capri (formato dai consiglieri Marino Lembo, Salvatore Ciuccio, Ludovica Di Meglio e Paola Mazzina) ieri ha inviato una nota rivolta al presidente della partecipata Porto turistico Augusto Federico, ai componenti del consiglio di amministrazione e al sindaco Gianni De Martino.
L’ obiettivo è quello di avere spiegazioni sulle ingenti somme in uscita dalle casse della società e mai discusse nel consesso civico che, per statuto, deve però autorizzare tutte spese, dato che il capitale è interamente del comune di Capri. Nel mirino, i costi indicati per la festa di Ferragosto in spiaggia, per le luminarie e per il cinema all’ aperto organizzato alla Certosa. E non solo. I consiglieri all’ opposizione si riservano anche di informare e ricorrere alla Corte dei Conti.


















