Fonte: Il Mattino del 11 aprile 2021
di Anna Maria Boniello
Sono velate di tristezza le parole di Vincenzo Iaccarino, il 57enne capo della cooperativa dei battellieri della Grotta Azzurra a Capri, quaranta traghettatori che hanno il privilegio di lavorare in uno dei luoghi più belli del mondo.
Vincenzo, nato nel borgo marinaro di Marina Grande, da mesi il mare può guardarlo solo da lontano. «Nel 2019 avevamo fatturato quasi due milioni, nel 2020 neanche 250mila euro. Da ottobre a dicembre siamo stati in cassa integrazione, 600 euro al mese per tre mesi. Da gennaio 2021 non abbiamo percepito più niente anche avendone fatto richiesta. A noi gente di mare è vietato fare qualunque lavoro, dalla pesca al giro dell’ isola. Eppure lavoriamo in un ambiente sicuro, sulla barchetta possono salire solo due persone, la Grotta Azzurra è simbolo di bellezza ed è un paradiso della natura. Io ho avuto il privilegio di traghettare all’ interno della Grotta personaggi mitici, da Maradona a Bocelli, che lì dentro, sulla mia barchetta gialla e mogano si mise a cantare O sole mio. E poi Mariah Carey, che rapita dalla bellezza e dalla sacralità della Grotta cantò un brano dell’ Ave Maria.
Al di là di tutto – continua Vincenzo – mi manca il contatto giornaliero con il mare e l’ emozione di vedere, negli occhi di chi entra per la prima volta, la luce riflessa in quello specchio d’ acqua che va dal turchese al cobalto secondo l’ ora del giorno, e i raggi del sole che entrano da quella fessura al di sotto del mare. Ora sono qua, a casa, dove apro le finestre e penso a quale beffa ci fa il destino, perché abbiamo avuto due primavere straordinarie, con un clima quasi estivo e la natura che quasi per dispetto fiorisce rigogliosa rendendo questo pezzo d’ isola più bello che mai». È talmente addolorato, Vincenzo, da non soffermarsi neppure sulle difficoltà economiche derivate dallo stop.
«Mio figlio Emiliano, 27 anni – conclude – non vede l’ ora di avere la sua barchetta per continuare il lavoro che gli ho insegnato e che a me hanno insegnato mio padre e mio nonno. E il giorno che potrò riprenderlo, sarà il più bello della mia vita».