Anna Maria Boniello
CAPRI – Il diktat lanciato lo scorso febbraio dagli armatori delle compagnie di navigazione sulla limitazione dei servizi sulle rotte di Capri, Ischia e Procida, è arrivato puntuale. Con una nota diffusa ieri pomeriggio il presidente dell’Acap Emanuele D’Abundo e il direttore Salvatore Ravenna hanno portato a conoscenza utenti ed istituzioni che dall’8 marzo in poi saranno sospese tutte le corse ad eccezione dei collegamenti essenziali nelle fasce protette e se non si arriverà ad una soluzione sulla querelle dovuta ad una diversa interpretazione sulla legge che impone l’Iva sull’acquisto dei carburanti a partire dal 30 marzo le compagnie non saranno più in condizioni economiche di garantire i servizi. La soluzione alla problematica che tiene banco ormai dai primi giorni del 2012 non sembra assolutamente profilarsi all’orizzonte anche se come tengono a sottolineare gli armatori delle compagnie aderenti all’Acap, che effettuano servizio pubblico nel Golfo Snav, Nlg Alilauro Gruson, Medmar, Giuffrè Lauro e Pozzuoli Ferries, nonostante l’interessamento dell’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella che sta sollecitando il Governo a risolvere il problema allo stato attuale le compagnie sono arrivate alla decisione di ridurre le corse sino all’8 marzo nell’ipotesi di cessare l’attività per evitare di incorrere in sanzioni penali e tra queste l’evasione Iva nello spettro costante del disastro finanziario. La notizia della protesta era già diffusa a Capri tra le centinaia di pendolari nella prima mattinata e che si sono trovati di fronte al diniego del rinnovo dell’abbonamento in scadenza oggi e riservato a professionisti, lavoratori, studenti. Dall’Acap sono arrivate rassicurazioni in giornata attraverso il direttore Salvatore Ravenna che ha dichiarato che “proprio per andare incontro alle esigenze di questo flusso giornaliero gli abbonamenti in scadenza o scaduti saranno prorogati fino all’8 marzo data in cui dovrebbe essere chiarita la vertenza in corso e quindi anche le stesse tariffe agevolate”. Dopo quella data lo scenario potrebbe cambiare: infatti le compagnie hanno già annunciato che dall’8 al 30 marzo verranno effettuati solo i collegamenti essenziali e cioè le prime e le ultime corse in orario da Napoli e da Capri. Nonostante le rassicurazioni dei vertici dell’Acap però sull’isola si respira aria di preoccupazione anche perché oggi è già in corso lo sciopero nazionale dei trasporti che include anche la categoria marittimi e se i rappresentanti delle istituzioni ed il ministero non scioglierà il suo riserbo sull’interpretazione che viene data alla legge che modifica di fatto tutta la precedente normativa si andrà verso uno scontro totale ed addirittura un aumento dei costi dei biglietti per l’intera utenza, residenti, turisti e anche tutte le altre fasce cosiddette protette. La patata bollente resta in mano al presidente del consiglio dei ministri, al ministero competente, all’agenzia delle entrate sperando che l’assessore regionale ai trasporti Sergio Vetrella a dirimere l’intricata matassa.