Anna Maria Boniello – Capri. Una «lettera aperta alla Città di Capri». È arrivata ieri mattina, porta la firma di Attilio Gheller, l’ amministratore delegato dell’ impresa edile che quasi un anno fa ha presentato in Comune una proposta di project financing per la messa in sicurezza del costone roccioso che si affaccia su via Krupp, la manutenzione della strada e la sua gestione. Un’ iniziativa inedita, quella dell’ azienda veneta, per smuovere le acque in una vicenda che divide e agita gli animi dei capresi, ma finora senza che siano state prese decisioni definitive. Gheller ha saputo della raccolta di firme avvita da un nutrito gruppo di ambientalisti, politici e imprenditori capresi, per giungere a un referendum dal cui esito far dipendere la scelta finale. «La Gheller ribadisce di non voler entrare assolutamente nella battaglia tra le forze politiche e imprenditoriali dell’ isola ed è pronta a ritirare la sua proposta laddove essa non vedesse il gradimento della maggioranza dei cittadini capresi», è scritto nella lettera, dopo una lunga e dettagliata indicazione delle «falsità» che sulla questione sarebbero state finora messe in giro, e dei vantaggi che al contrario potrebbero derivare all’ isola dall’ affidamento del bene all’ impresa. Poi l’ affondo: rinunciando al progetto, la Gheller «lascerebbe ai politici promettenti il compito di trovare le migliori soluzioni alternative, che oggi, a parere di chi scrive, non si conoscono, per evitare quanto è successo dopo l’ apertura della strada nel 2008 e che ha poi determinato la sua chiusura definitiva».
In altre parole: o la date a noi, via Krupp, o non potrà diversamente essere messa in sicurezza in modo definitivo. D’ altra parte, per fugare le preoccupazioni circa una presunta «privatizzazione» della strada, Gheller ricorda nella lettera che dalla sua proposta sono state via via cancellate le ipotesi di sfruttamento dell’ immagine del luogo, di apertura di posti di ristoro lungo il percorso, di introduzione sulla strada di macchinette elettriche da dare in fitto ai turisti interessati alla lunga passeggiata. La proposta sul tavolo, oggi, è un pedaggio da far pagare non davanti a via Krupp ma alla biglietteria dei Giardini di Augusto (già oggi a pagamento) per un tour di entrambi i siti. Parole che non convincono i componenti del comitato che ha finora raccolto 1200 adesioni alla richiesta di referendum (da regolamento ne bastano 600). «È clamoroso ed è gravissimo, su via Krupp decidono i capresi e non una società privata», rispondono a stretto giro i rappresentanti di «Via Krupp libera, via Krupp pubblica», comitato composto dai consiglieri di minoranza Paola Mazzina, Ludovica Di Meglio, l’ ex vicesindaco Marino Lembo e l’ ex assessore al bilancio Salvatore Ciuccio, insieme ai rappresentanti del mondo dell’ associazionismo Nabil Pulita, Lorenzo Tani ed Enrico Gargiulo per Legambiente, l’ ex sindaco di Capri Ciro Lembo per «ChiAmaCapri», Riccardo Esposito per «Capri Excellence», Luigi Lembo per «Oltre l’ Orizzonte».
Nel loro documento di risposta alla lettera diffusa dalla Gheller, i promotori del referendum dichiarano che si è trattato di «un vero e proprio atto di ingerenza e intimidazione teso a coartare ed influenzare la volontà e l’ opinione della popolazione di Capri, che sta maturando democraticamente su una decisione e sul destino di un patrimonio naturalistico e storico importantissimo, qual è il complesso di via Krupp e dei Giardini di Augusto. Un patrimonio che appartiene unicamente ai capresi e non a un’ amministrazione comunale, né tantomeno a una società privata». Dai banchi della minoranza insorge anche il capogruppo Marino Lembo: «La lettera aperta del signor Gheller alla cittadinanza su via Krupp è un fatto di una gravità assoluta». Antonino Esposito, delegato al Turismo, la vede diversamente. «Ho letto la lettera di Attilio Gheller – dice – e non posso non condividere il suo sconcerto nell’ apprendere che chi aveva dato un parere favorevole al percorso avviato, oggi si dichiara contrario. A volte è facile la critica nei confronti di una politica che si parla addosso invece di risolvere i problemi: mi auguro che questa discussione sia l’ occasione per dimostrare esattamente il contrario».


















