Anna Maria Boniello – Capri. L’ inerzia del Comune su via Krupp «che si protrae dal 2014» non sembra «in alcun modo giustificabile, ben potendo l’ amministrazione provvedere» alla manutenzione del costone e della strada stessa «utilizzando i fondi esistenti a bilancio o ricorrendo a pubblici finanziamenti». È il punto saliente della risposta che il difensore civico della Regione, Francesco d’ Ippolito, ha inviato al Comitato civico «Via Krupp libera, via Krupp pubblica» che lo aveva interrogato alcuni giorni fa nell’ ulteriore tentativo di sbarrare la strada al project financing prospettato dalla maggioranza. Il comitato, composto dai consiglieri di minoranza del gruppo «Avanti Capri», dai presidenti delle associazioni di categorie imprenditoriali «Capri Exellence» e ambientaliste e culturali come «Legambiente», «ChiAmaCapri» e «Oltre l’ Orizzonte», è da tempo sul piede di guerra, attraverso iniziative pubbliche, sit-in all’ ingresso dei cancelli chiusi e una raccolta di firme per ottenere un referendum contro quella che temono come una privatizzazione della famosa strada. Dalla loro parte, i «ribelli» hanno adesso anche il difensore civico, che ha inviato al sindaco di Capri Gianni De Martino una lunga e dettagliata nota che si conclude con l’ invito a fornire, entro trenta giorni, «tutti gli opportuni chiarimenti» sulla questione.
Parole dure e molto nette, che lasciano immaginare l’ apertura di una nuova fase in una vicenda che ormai ha travalicato i confini isolani per approdare sino nelle aule del Parlamento Europeo, attraverso una mozione presentata dall’ eurodeputato Fulvio Martusciello che ha coinvolto sull’ argomento i colleghi tedeschi del PPE. La strada infatti venne fatta costruire nel primo dopoguerra dall’ industriale tedesco Krupp, che in più donò alla collettività caprese una somma di lire 40.000 dell’ epoca, a cui il Comune aggiunse ulteriori 5.000 lire, perché la strada rimanesse sempre e comunque pubblica.

















