Anna Maria Boniello. Capri. Con il sì a maggioranza del Consiglio comunale (contrari i tre consiglieri di minoranza) si è chiuso un altro capitolo della storia infinita di via Krupp. O, meglio, se n’ è aperto un altro dai contorni tutti da definire. Quello della privatizzazione, dell’ utilizzo dei tornanti come location di eventi, della trasformazione del paesaggio in marchio. In cambio di una bonifica dei costoni in mancanza della quale la suggestiva passeggiata resterebbe del tutto impraticabile. Una delle più belle passeggiate dell’ isola, fra rocce dolomitiche e mare dai fondali ben visibili dall’ alto, è da sempre chiusa a intermittenza per il pericolo di caduta massi. Una frana più importante delle altre determinò per oltre 30 anni l’ interdizione al pubblico: grazie a massicci interventi finanziati da Ue e Regione, nel 2008 la strada venne riaperta in pompa magna dall’ allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ma durò poco, a maggio 2014 i cancelli si chiusero di nuovo, stavolta definitivamente. In Regione giace un progetto che non è andato avanti, e intanto una società friulana, la Gheller, si è fatta avanti con una proposta di project financing: a fronte dei lavori da effettuare, venivano chiesti la gestione della strada, lo sfruttamento dell’ immagine, l’ istituzione di un ticket di 2 euro, e una serie di servizi accessori commerciali e turistici. Il parere di una commissione composta da consiglieri comunali e membri delle associazioni di categoria capresi, istituita dal sindaco in risposta al coro di polemiche che la proposta aveva suscitato, si è tradotto in un documento che ieri è stato approvato in Consiglio. Stralciati i punti più controversi, in particolare pontili galleggianti a Marina Piccola e servizio di trasporto lungo i tornanti tramite vetture elettriche, ecco che cosa è rimasto: la Gheller potrà realizzare un chiosco-gazebo amovibile, effettuare attività promozionali e servizi commerciali debitamente autorizzati dal Comune, creare un marchio «Via Krupp Capri» registrato dal Comune, addirittura vendere spazi pubblicitari sulla strada. Il tutto nell’ arco temporale di vent’ anni. D’ accordo la maggioranza del sindaco Gianni De Martino, furibonda la minoranza: il capogruppo di «Avanti Capri» Marino Lembo rileva che nel documento «non si accenna all’ abolizione del ticket di due euro» e soprattutto è previsto che «quasi il 30 per cento dell’ opera sarà a carico del Comune». Per Paola Mazzina del Pd «la strada è e deve rimanere pubblica»; il Comune inoltre «non spiega perché non poteva impegnare risorse pubbliche avendo un bilancio in attivo e considerevoli fondi in entrata», o eventualmente «attingere a finanziamenti pubblici anche europei». In conclusione, il gruppo di Avanti Capri ha chiesto che sulla questione si indica un referendum: «I capresi dice Mazzina non hanno dato mandato al Consiglio comunale di privatizzare Via Krupp». Reazioni sono arrivate, come sempre accade per le vicende che riguardano Capri, anche dal mondo politico extraisolano. «No secco. Una follia la privatizzazione di fatto di via Krupp. Con questo schema pagheremo per visitare l’ arco naturale o per mettere piede in piazzetta. Giù le mani da via Krupp», dice l’ europarlamentare di Forza Italia, Fulvio Martusciello