Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Potenziare sull’isola azzurra i viaggi su ferro, gomma e via mare. Trasporti marittimi e terrestri a Capri, interviene la delegazione isolana dell’Unione Nazionale Consumatori. Negli ultimi giorni diversi erano stati i problemi segnalati sul fronte della mobilità sia interna che esterna sulla terra dei Faraglioni. Disagi e situazioni complicate che andrebbero a minare il già difficile “cammino” di isolani e pendolari che per motivi di salute, lavoro e urgenze personali devono spostarsi all’interno del territorio o in collegamento con la terraferma. “Ci facciamo portavoce di tantissimi utenti, che ci hanno segnalato – ha detto il delegato isolano Teodorico Boniello – sia per le vie brevi che con reclamo scritto, la difficoltà attuale nella mobilità sia interna che via mare, prevalentemente nei collegamenti Napoli/Capri andata e ritorno e Sorrento/Capri andata e ritorno. In particolare chiediamo che le compagnie di navigazione, così come le aziende che operano nei trasporti terrestri su ferro e su gomma, si attivino, anche in vista della ripresa delle attività lavorative, a potenziare le corse tutt’ora esistenti, anche sulla scorta di quanto disposto nell’ ultima ordinanza regionale”. Tra le segnalazioni giunte all’Unione Nazionale Consumatori isola di Capri anche la questione abbonamenti mensili che, per esempio, nel caso dei pendolari del comparto scuola è coincisa con il dover sottoscrivere titoli validi per l’intero mese (e quindi proporzionalmente di tale valore in fatto tariffario) a fronte di non più di dieci giorni lavorativi, non avendo possibilità di stipulare abbonamenti mensili, intendendo di trenta giorni a partire dalla data di inizio. “Bisogna considerare che, in particolare le scuole, ma anche i pendolari di tante attività – dice Teodorico Boniello responsabile per l’isola di Capri dell’Unione Consumatori – potrebbero riprendere il proprio lavoro in un giorno che potrebbe non coincidere col 1°del mese. Sarebbe necessario che si prevedessero abbonamenti mensili trenta giorni e a far data dal giorno della sottoscrizione e non dall’inizio del mese come ora previsto. Tale soluzione farebbe coincidere in maniera positiva gli interessi dell’utenza e degli armatori, senza dover penalizzare esclusivamente i primi”.