Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – A Capri un sabato inaspettato, con l’intera isola a secco di acqua e lo stop all’arrivo dei turisti dalla terraferma. Il guasto che si era verificato mercoledì in località Pozzano a Castellammare di Stabia sembrava non portare conseguenze sull’isola azzurra e la riparazione della falla lasciava presagire il lieto fine. E, invece, lo scoglio caro all’imperatore Tiberio ha avuto un brutto risveglio ieri mattina, con la situazione che in poche ore diveniva a dir poco grave, prima con un’ordinanza sindacale che vietava lo sbarco dei turisti, poi, per la cittadinanza, che si trovava già dall’alba di ieri, completamente senza rifornimento idrico, venivano posizionati punti di erogazione di acqua a Piazzale Europa, e nelle zone alte di Matermania e Tiberio. Per ogni caprese, massimo venticinque litri da portare presso la propria abitazione, e la sensazione in una Capri con un numero limitato di turisti e con aliscafi che viaggiavano con poche decine di passeggeri proprio nei giorni che hanno aperto l’estate, che si era ripiombati nell’incubo del 2020, in pieno lockdown, con l’isola deserta e le persone in fila per i beni primari. Un sabato strano, anomalo, in parte anche inaspettato, con un’emergenza per la quale, a oltranza, le due amministrazioni comunali, hanno istituito un’unità di crisi. Un organismo straordinario al quale ha dato il suo contributo anche l’associazione degli albergatori. E dopo la prima ordinanza che stabiliva il divieto di imbarco da terraferma alla volta dell’isola, eccetto i residenti, un secondo dispositivo emanato nel primo pomeriggio, consentiva di accedere alle unità navali in partenza per Capri, oltre a capresi e anacapresi e lavoratori impiegati in attività di pubblica utilità, anche ai clienti di alberghi che potevano disporre di autonomia idrica e, quindi, garantire regolarmente i servizi ai propri ospiti. L’intoppo che, di fatto, ha causato il sabato nero all’ombra dei Faraglioni, nonostante il guasto riparato, era legato alle criticità di circolazione del flusso di acqua verso l’isola. Class action e la realizzazione di un impianto di dissalazione per far fronte alle future emergenze, queste le richieste della delegazione dell’isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ci stiamo attivando affinchè cittadini in primis ed attività, in piena stagione turistica, nel caso vi siano gli estremi, vengano risarcite, anche mediante un’eventuale class action – ha detto Teodorico Boniello delegato dell’Unione Nazionale Consumatori dell’isola di Capri – e poi è inspiegabile che nel 2024 ci ritroviamo in un paese di mare, senz’acqua. I comuni, ove mai possibile, e le nuove amministrazioni comunali, inizino a valutare la realizzazione di un impianto di dissalazione per utilizzare una delle nostre risorse maggiori, il mare, per poter far fronte ad eventuali ulteriori emergenze”. Il cronoprogramma, comunque, prevede in serata, il lento e progressivo ritorno alla normalità che si dovrebbe completare, stando alle previsioni, nelle prossime ore.


















