Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri anche in bassa stagione. Nonostante il calendario sia posizionato sulle date tradizionalmente dedicate al cosiddetto letargo invernale, sulla terra dei Faraglioni che vede la maggior parte delle sue attività commerciali “in pausa” in questo periodo, si registra comunque una richiesta notevole per quanto concerne gli alloggi nelle strutture ricettive. Se si effettua una ricerca, infatti, per un posto letto nei giorni di gennaio, tra Capri e Anacapri, per questo weekend, per esempio, risultano oltre ottantacinque strutture che offrono un alloggio, con una percentuale di occupazione tra il settanta e l’ottanta per cento. Dati non indifferenti considerando il meteo non sempre favorevole nelle settimane più fredde e invernali per antonomasia, e il numero a dir poco limitato di esercizi commerciali ed esercizi pubblici aperti a gennaio dopo la fine delle festività natalizie. Eppure, complice il traino di una Napoli sempre sold out, tra la “febbre” da presepi della fascia di Natale, ma più in generale data dal boom di presenze alla scoperta delle bellezze storico-artistiche della cittadina partenopea e di una proposta gastronomica unica al mondo, anche Capri registra un confortante fenomeno di turismo di bassa stagione. Segnali, importanti, della possibilità di una Capri diversa, da vivere, conoscere e visitare quando le luci della ribalta mondana, della sfilata di vip e personaggi è lontana da venire, ma che consente a turisti e vacanzieri di respirare lo spirito autentico di un piccolo magico lembo di terra che letterati ed artisti dei secoli scorsi amavano proprio per il silenzio e la discrezione del letargo, per la suggestione di un “dialogo privilegiato” con una natura unica come non mai all’ombra dei Faraglioni. Un evidente successo in periodi meno gettonati, in questo inizio di 2025 che, con un coordinamento generale, concretizzerebbe l’auspicato allungamento della stagione turistica.