• Chi Siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy e Cookie Policy
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Capri Press
  • Home
  • News
  • Cronaca
  • Events
  • Cultura
  • Arte
  • Turismo
  • Spettacoli
  • Gusto
  • Sport
  • Photogallery
  • Home
  • News
  • Cronaca
  • Events
  • Cultura
  • Arte
  • Turismo
  • Spettacoli
  • Gusto
  • Sport
  • Photogallery
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Capri Press
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Home Featured

“Un test per capire se siamo fantasmi, l’isola vicina a Capri e Procida”

di Redazione
26 Gennaio 2021
in Featured, News
Condividi su FacebookInvia su WhatsApp
Seggiovia Monte Solaro

Fonte: Il Golfo

di Graziano Petrucci

Dobbiamo fare i conti con noie la politica, maggioranze e opposizioni, devono fare lo stesso? Salvo rare eccezioni in grado di sostenerne il peso, c’è una difficoltà non proprio piccola nel porre e rispondere a questa domanda, presupposto iniziale per stabilire e rinnovare il collegamento sfilacciato e sfibrato tra popolo ischitano e territorio. Ammesso che il primo esista di fronte all’immediata e palese realtà del secondo, ciò che bisogna rilevare è che manca un elemento indispensabile per la mediazione: il corpo. Probabilmente è attraverso questa domanda che s’intravedono i confini di una grande sfida che ci aspetta e che faremmo bene ad accogliere e superare. Restare arroccati nelle fasce del singolo comune, spesso legate al proprio interno quanto slacciate nella collaborazione tra sei che riproducono come un disco rotto azioni soliste, come detto da molti e affermato in tono minore o maggiore da altri, non serviranno che all’inadeguatezza ischitana, causa prima di molti declini, collettivi e individuali. Pensiamo ai negozi che chiudono in ogni zona dell’isola e rimarranno sfitti: è un fatto che ci colpisce tutti, laddove non c’è ancora una co-scienza comune di pari livello in grado di opporsi, o almeno limitare i danni. A pochi giorni dalla notizia che Procida sarà la Capitale Italiana della Cultura per il 2022; e a poca distanza dall’entusiasmo di tanti (di Ischia) quanto enorme è lo spazio dall’invidia di persone banalotte propense al giudizio abituate a spaccare il capello in quattro per capire come l’isola sia riuscita nel suo intento – chiamando addirittura un Project Manager esterno, il dr Agostino Riitano, classe1977 di Torre del Greco, cui rivolgo i miei complimenti -, ciò a riprova che l’atteggiamento mostra gli spazi an-gusti di un’intelligenza soffocata in qualche tratto intestinale della mente umana, le riflessioni da fare per noi sono moltissime. A dire il vero, lo erano già prima dell’incoronazione dell’isola che ha dato i natali a economisti, accademici e personaggi illustri come Michele De Jorio che scrisse il primo codice marittimo della storia. Addirittura nella lista figura Baldassarre Cossa, nato, sì, a Ischia ma da una famiglia di procidani. L’elenco potrebbe continuare, a scapito sicuramente del vittimismo nostrano che mette spesso in vetrinala sua fallacia infantile insieme alla propria inutilità, esasperando le di fronte alle motivazioni che hanno premiato un programma che nel 2022 realizzerà 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, consentirà a 240 artisti di esibirsi, conterrà 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati. La domanda iniziale impone un’autocritica necessaria e, perciò, una presa di coscienza che in fin dei conti ci manca qualcosa. Probabilmente siamo privi proprio di quel corpo, fatto di carne, sangue e nervi e muscoli. In grado di muoversi, di camminare con i piedi per terra ma con la testa per aria con l’ambizione di volare, di parlare lo stesso linguaggio ed esprimersi in modo maturo. Se ne difettiamo, se forse è assente del tutto, perché allora non facciamo ciò che è vitale per crearlo? Una delle risposte è che ancora non siamo giunti a questa presa d’atto. Se leggiamo le cinque sezioni in cui sarà articolato il programma della Capitale Italiana della Cultura, qualcuno potrebbe intuire che sono descrittive di ciò che, invece, è parziale nell’immagine riflessa di una Ischia ancora in cerca d’autore. Procida che inventa, che ispira, che include, che innova e che, infine, impara, sono tratti immancabili di chi desidera la sua trasformazione in laboratorio che fa del cambio di paradigma della cultura la piattaforma su cui issare il proprio asse portante e, al contempo, rivelano le nostre mancanze. Riitano, nella sua intervista a Il Golfo ha sottolineato che ha scelto Procida rispetto ad altre città che gli ave-vano chiesto di collaborare alla candidatura, perché rappresenta l’utopia della vittoria. L’utopia, quell’aspirazione ideale, quel sogno che diviene pratica attraverso il motore propulsivo, la partecipazione della volontà e dell’intelligenza nel decidere, nel compiere un’azione: l’intenzione. Ecco un’altra cosa che a livello collettivo grida la sua assenza. Seppur presente nei segni distintivi e individuali dei sei comuni, segnala il distacco dal reale, da ciò che dovrebbe esser fatto specie quando un ente tende a superare gli altri. Quasi fosse una competizione la ricerca del finanziamento, regionale o nazionale, la sua esibizione, o organizzare l’evento per distribuire benefici o l’aver ideato il progetto migliore di riqualificazione (spesso slegato dal contesto).Quello che timbrai comuni e la popolazione di Ischia, marchiandoli a fuoco con la sindrome di chi è convinto che il vicino gli possa rubare le caramelle, è più un atteggiamento mentale che poco o nulla ha a che vedere col numero dei comuni e neppure con l’arte di una gestione condivisa. Si proietta nel sociale, ed assume i contorni della restrizione di visione. Non si spiega altrimenti messa a confronto Ischia con la rendita caprese o l’ambizione ad esplorare il mondo possibile, anche attraverso il mare, da parte dei procidani. Tutte le isole vivono di turismo, di diversa qualità forse le une dalle altre. Tuttavia è l’approccio (in questo caso amministrativo ma si può tradurlo in senso collettivo) a cambiare: i capresi assumono atti e comportamenti da leader (e potrebbero evitarselo vista la fama che Capri ha nel mondo, di gran lunga superiore); i procidani da secoli si concedono al mare e alla cultura, fonti di apertura e conoscenza, coltivando quell’ambizione a salire sul palco riservato alle celebrità. E questa volta ci sono riusciti. E Ischia? Per lo più di estrazione conta-dina rispetto alle sue cugine, ognuno tende a restare nel proprio terriccio limitato di possibilità, nella speranza di governare i processi decisionali dell’intera isola. C’è la tendenza a diventare mezzadri, insomma, più che abbracciare la voglia di eccellere insieme per tenere il banco e la scena internazionale come fa Capri; o piuttosto Procida, che ha seminato se stessa con la propria identità, l’anima e il corpo, rispetto a come non l’hanno fatto sei comuni in almeno 30 anni. Forse Ischia, in fin dei conti, non ha tutto questo nel proprio DNA sociale col risultato di generare parzialità. Sarebbe indispensabile una ricerca sociologico-storica per capirci meglio, oltre che prestarci da cavie a un team di psicologi per individuare le deficienze e correggere il tiro. Nel tempo che ci separa dalla possibilità di stabilire le cause, i metodi e i rimedi di revisione che cosa si può fare? Niente dipiù semplice, quanto difficile. Fare, appunto. È dal 2015 almeno che si parla di Patto strategico e di sviluppo dell’isola d’Ischia, elaborato dall’allora Commissario dell’Azienda di Cura e Soggiorno Mimmo Barra. Sono anni che si attende un’adesione compiuta al documento elaborato in modo specifico e che, una volta realizzato, sarà in grado di allacciarsi al Piano Strategico della Regione Campania, ai suoi finanziamenti e a quelli europei, per intraprendere la direzione dello sviluppo e della coesione economica per l’isola d’Ischia. Un piano per salire lo scalino ed aspirare a un nuovo ecosistema anche sociale che in se porta i semi della diversità, dell’evoluzione, del progresso, oltre a ragioni di ordine pratico poiché i finanziamenti smetteranno di arrivare dal 2027. Se da più parti non sono mancate le dichiarazioni alla stampa che è necessario mettersi e collaborare insieme, che è indispensabile realizzare un piano per farlo e accodarsi al podio raggiunto da Procida, molti non hanno tenuto conto che però un piano già esiste, al netto degli strumenti che il Testo Unico degli Enti Locali concede ai comuni. Va solo ripreso, e l’onere spetta alle amministrazioni che hanno l’obbligo a questo punto del rinnovo all’adesione. E mentre Casamicciola, risulta l’unico comune ad aver risposto alle comunicazioni ufficiali per recuperare l’elaborato di Mimmo Barra, all’appello mancano gli altri sindaci. Magari avranno altro da fare in questi tempi di incertezza ma cui è richiesta una capacità che se scarseggia nelle persone normali, deve presumersi presente in maniera massiccia in chi tiene alle sorti del proprio comune, vale a dire la visione d’insieme. Per evitare, in fondo, quei discorsi che ci avvolgono in desueti cliché annunciando la fine della vita, l’espatrio dei ragazzi, il turismo dozzinale, l’inadeguatezza dei trasporti, il sistema che non regge; dove ogni giorno si ripete simile al precedente, costringendoci a vivere in penombra dopo aver perduto le occasioni nell’inevitabile incomunicabilità con l’esterno e con noi stessi, mentre cerchiamo di nominare l’esperienza del niente quali testimoni della memoria rimossa da un luogo che rischia di perdere oltre al corpo anche il proprio nome. Pagina Fb Caffè Scorretto

Prec.

Trekking al tramonto sul Monte San Costanzo

Succ.

Collegamenti via mare in tilt L’assessore va all’attacco

Articoli Correlati

Capri, blitz dopo il caos colpiti i pirati del mare
News

Capri, blitz dopo il caos colpiti i pirati del mare

24 Agosto 2025
Nuovo collegio sindacale per la “Capri Servizi”
News

Nuovo collegio sindacale per la “Capri Servizi”

24 Agosto 2025
«Basta scontri, tuteliamo l’immagine dell’isola»
News

«Basta scontri, tuteliamo l’immagine dell’isola»

24 Agosto 2025
I battellieri di Capri, “orgogliosi del nostro lavoro”
News

I battellieri di Capri, “orgogliosi del nostro lavoro”

23 Agosto 2025
A Capri la famiglia Beckham, Bianca Guaccero e il rapper Luchè
News

A Capri la famiglia Beckham, Bianca Guaccero e il rapper Luchè

23 Agosto 2025
Succ.
Caremar mare mosso

Collegamenti via mare in tilt L'assessore va all'attacco

Quisisana
Seggiovia Monte Solaro

Meteo


Meteo Capri

Chi Siamo

Edizione Online di Capri Press Guide
Società Editrice Capri Press Srl
31, Via Madonna delle Grazie
80073 Capri (NA) Italia
Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 37 dell’11.09.2018.
Iscrizione ROC 31240 del 26/3/2018.
Direttore Responsabile: Anna Maria Boniello
Contatti:
capripress@capripress.com

P.IVA 08859481213

Archivio

Capri Press

Capri Press è una agenzia di stampa, comunicazione e relazioni pubbliche nata nel 1987, specializzata nella promozione di attività di società, aziende e griffe famose, nella diffusione di notizie, nella pianificazione di progetti di comunicazione. Ha lavorato per aziende famose ed in oltre trent’anni di attività ha costruito una fitta rete di rapporti con le redazioni dei maggiori quotidiani nazionali, con quelle delle televisioni, delle radio e delle agenzie di stampa. Il suo lavoro si fonda essenzialmente su alcuni aspetti fondamentali: la continuità, l’impegno e la costante presenza sul territorio.

  • Chi Siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy e Cookie Policy

© 2023 | Capripress.com |[ultimate_gdpr_cookie_popup]Gestisci Cookies [/ultimate_gdpr_cookie_popup]

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Home
  • News
  • Cronaca
  • Events
  • Cultura
  • Arte
  • Turismo
  • Spettacoli
  • Gusto
  • Sport
  • Photogallery

© 2023 | Capripress.com |[ultimate_gdpr_cookie_popup]Gestisci Cookies [/ultimate_gdpr_cookie_popup]