Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Capri isola animalista al centro delle rotte migratorie. Un airone guardabuoi è stato il protagonista del giorno all’ombra dei Faraglioni. Una specie migratrice e parzialmente sedentaria avvistata e immortalata a Capri. In via Veruotto una delle stradine storiche e caratteristiche che sovrastano il borgo marinaro di Marina Grande, infatti il caprese Albino Federico ha scattato delle suggestive foto di questa specie che secondo le letture di settore ha un’altezza che varia dai 25 ai 30 centimetri, ed è un uccello dal piumaggio bianco e dal collo corto, con un becco giallo e zampe grigie. Durante la stagione riproduttiva, però, gli esemplari adulti presentano piume più colorate, specialmente sul collo. Solitamente questi uccelli si muovono in colonie, composte da un massimo di dieci esemplari, e prediligono gli ambienti umidi, ma anche i campi arati e seminati.
Lo scoglio di Tiberio, dunque è la dimostrazione di come sia indiscutibilmente sede dei flussi migratori. Un “titolo” importante sia perché simbolicamente attesta l’isola come crocevia anche delle culture faunistiche sia per la storia di Capri da sempre legata a doppio filo alla presenza di animali e volatili, patria d’adozione del medico scrittore Axel Munthe animalista per eccellenza tanto che ancora oggi nella sua casa museo c’è un osservatorio ornitologico visitato e ammirato da turisti e viaggiatori.
Entusiasti gli animalisti isolani che hanno accolto con un plauso la notizia della presenza a Capri dell’airone rilanciandola via web.“Diamo il nostro benvenuto a Capri – ha commentato l’associazione animalista isolana I Migliori Amici da sempre in prima fila per tutelare e difendere cani, gatti, uccelli e tutti gli animali attraverso una serie di iniziative sul territorio, impegnandosi anche nella cura delle colonie feline isolane – a questo splendido esemplare di airone guardabuoi con l’augurio che la sua permanenza, seppur breve, lo aiuti nel suo viaggio. Ringraziamo Albino Federico per le splendide foto, emblema di quanto Capri sia ancora, e per fortuna, fulcro di rotte migratorie per tantissimi volatili”.