Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Progetto di ripristino ambientale per i Faraglioni di Capri. Le sentinelle del mare più famoso del mondo, di recente vittime delle incursioni dei pescatori di frodo, con i datterari ora a processo per l’arrembaggio alla sua delicata e preziosa roccia, saranno al centro di un progetto pilota per un vero e proprio recupero. Diciotto mesi per avviare le azioni utili al ripristino della foresta marina e al miglioramento dello stato ecologico del substrato roccioso. Il comune di Capri, ha infatti, annunciato di essersi affidato al CoNISMa, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, (Consorzio di Università distribuite su tutto il territorio italiano) per dare il via ad una serie di attività che possano consentire il ripristino dell’area danneggiata dalle azioni criminali subite. Ed è per questo che la giunta comunale di Capri, su iniziativa dell’assessore Paola Mazzina, ha approvato all’unanimità il Progetto pilota per il ripristino ambientale dei Faraglioni. Una decisione presa dopo la scoperta, nello scorso inverno, da parte delle forze dell’ordine dell’esistenza di un’organizzazione dedita a reati ambientali che hanno alterato la biodiversità marina e provocato l’alterazione dell’intero sistema marino del golfo di Napoli e, in particolare dei Faraglioni e dell’area marina circostante. Una violenza perpetrata effettuando l’estrazione e la commercializzazione dei frutti proibiti, i datteri di mare, entrambe vietate dalle leggi. «Il progetto pilota di ripristino ambientale dei Faraglioni si legge nella nota ufficiale diramata dal comune di Capri – si inserisce all’interno di tutte quelle iniziative promosse dall’assessorato all’istituzione dell’Area marina protetta di Capri e che vanno dall’attività per la istituzione dell’Area Marina, alla delimitazione degli accosti mediante boe galleggianti della baia di Marina Piccola e già realizzata nella scorsa estate che è servita per salvaguardare le coste e rendere piacevole e sicura la balneazione, alla costituzione di parte civile nei giudizi penali in corso contro i datterari». E sempre l’assessore delegata all’istituzione dell’Area Marina Paola Mazzina ha avanzato la richiesta di progetto al Consorzio. «Il Consorzio Interuniversitario ha spiegato l’assessore Mazzina – persegue come proprio fine istituzionale proprio la promozione, il coordinamento, l’esecuzione di ricerche e di altre attività scientifiche ed applicative nel campo delle Scienze del Mare. L’approvazione del Progetto, della durata di diciotto mesi, permetterà di avviare azioni nell’area dei Faraglioni interessata dal danno volte a ripristinare le foreste marine e migliorare lo stato ecologico del substrato roccioso».


















