Fonte: Roma
di Marco Carboni
A Napoli flessione del 20 per cento delle presenze ma costante l’afflusso di visitatori dall’estero
NAPOLI. La stagione turistica 2025 presenta un quadro in chiaroscuro per la Campania. è ancora presto per avere dati certi con l’analisi effettiva Istat sulle presenze turistiche tuttavia si registra un calo di turismo interno e riduzione dei flussi internazionali in questo periodo estivo. L’aumento dei costi, l’inflazione e la situazione geopolitica instabile hanno influenzato negativamente il settore, soprattutto a luglio e in prima decade di agosto. Il Ferragosto ha confermato questo trend con un calo della domanda interna, seppur con percentuali diverse nelle località turistiche della Campania. Se Capri, Sorrento e Amalfi, Positano sembrano ridurre il divario rispetto allo scorso anno, malgrado il lieve calo, in alcune località balneari più popolari e connotate da flussi di turismo interno, la flessione è stata piu netta. Va chiarito che si tratta di un andamento che riguarda l’Italia e non solo la Campania. Napoli ha subito una flessione a luglio con cali di presenze anche intorno al 20% rispetto allo scorso anno, con record di presenze internazionali legati al periodo post covid e un successo della destinazione diventata di tendenza. Gli operatori ricettivi confermano un andamento ridimensionato rispetto agli ultimi due anni. La Costiera Amalfitana continua ad attrarre flussi turistici significativi, ma l’aumento dei costi ha impattato le scelte dei viaggiatori. Negli anni precedenti, le presenze internazionali erano cresciute, ma nel 2025 si stima un rallentamento. Si parla di un calo fino al 10-15% rispetto ai picchi pre-pandemia, con una certa resilienza in località come Positano e Amalfi. In Penisola Sorrentina, i dati suggeriscono una flessione, soprattutto tra i turisti interni. Le strutture ricettive riportano un tasso di occupazione ridotto, con una diminuzione di circa il 15% rispetto al 2024. Le località come Sorrento, tuttavia, continuano a mantenere un certo appeal, soprattutto grazie alla loro accessibilità anche via mare con i collegamenti con Napoli e le isole. Capri ha mostrato una certa resilienza, con un calo limitato rispetto allo scorso anno, grazie alla sua notorietà come meta di lusso. Ischia e Procida, invece, hanno registrato flessioni più marcate, con una diminuzione delle presenze turistiche interne di circa il 20%, influenzate da fattori come l’inflazione e l’aumento dei costi di viaggio. In Cilento, area, tradizionalmente più dipendente dal turismo interno, ha risentito fortemente della situazione economica, con un calo delle presenze attorno al 25%. Le località meno conosciute, secondo le prime stime, pare abbiano subito un impatto maggiore, mentre i centri più celebri come Palinuro e Sapri, malgrado le flessione, sembrano aver mantenuto una certa stabilità. L’area metropolitana, come il Parco Nazionale del Vesuvio e i Monti Lattari, hanno visto una diminuzione della domanda, poiché i turisti tendono a preferire le mete costiere. Non è ancora facile verificare i flussi delle aree interne del Sannio,Irpinia e Alto Casertano, ma come per le aree frequentate da un turismo prettamente interno, è evidente il calo. «Le sfide economiche e geopolitiche hanno reso il turismo interno più vulnerabile, mentre le località più rinomate stanno cercando di mantenere la loro attrattiva nonostante le difficoltà» commenta Agostino Ingenito, presidente Abbac, che fa il punto sui controlli anti abusivismo e truffe di questi ultimi giorni: «Abbiamo espresso un plauso alle forze dell’ordine e alla polizia locale che in più territori, come Ischia, Napoli, Sorrento, Salerno, hanno messo in campo azioni di contrasto contro l’abusivismo ricettivo L’introduzione del cin codice identificativo nazionale obbliga le strutture ricettive a rispettare le normative regionali e nazionali con la presentazione di pratiche al Comune che impongono il rispetto dei requisiti urbanistici, sicurezza con estintori, rilevatori gas, controlli anti legionella oltre che l’obbligo di denuncia delle persone alloggiate. L’introduzione della ritenuta fiscale al 21 % prelevata alla fonte dalle piattaforme di prenotazione ha indotto molti abusivi a tentare di promuoversi sui social, alimentando un mercato parallelo che sfugge ai controlli ma che aumenta anche il rischio di truffe e raggiri per i consumatori che spesso per rincorrere tariffe economiche non si accertano del rispetto delle normative e legalità».