Fonte: Il Mattino
di Massimo Zivelli
Un calo del fatturato turistico fino al 50%, con la perdita di centinaia se non migliaia di posti di lavoro anche nel settore dei servizi e delle forniture. E si annunciano tempi amari anche per i Comuni: meno presenze turistiche sul territorio significheranno minori introiti per la tassa di soggiorno e quindi possibilità assai ridotte di finanziare promozione ed interventi migliorativi sui territori.
I TIMORI Lo scenario è quello da brividi ed a tracciarlo sono gli imprenditori del turismo, che fanno già i conti con quanto sta succedendo in giro a causa non tanto del coronavirus quanto piuttosto della psicosi. Capri tiene duro e annuncia che la stagione turistica si svolgerà regolarmente. Ravello rilancia con la cultura «quale antidoto al coronavirus» e avvierà la sua stagione di eventi dal 7 marzo.
In Regione, la preoccupazione maggiore è per Ischia, che da sola fattura il 40% del turismo e il 75% del termalismo dell’ intera regione. E ad Ischia – parola di imprenditori del turismo – lo scenario per i prossimi mesi è da brividi. «A New York e a Londra, dove sono stato per affari – riferisce Roberto Sciò, fondatore della Pellicano Hotels che gestisce resort di lusso compreso il Mezzatorre di Ischia – si percepisce chiaramente che andremo incontro a seri problemi per proporre le nostre offerte. Abbiamo dato e continuiamo a dare l’ immagine di un Paese allo sbando.
A Ischia si sono registrati comportamenti ancor più irrazionali che ne hanno compromesso duramente l’ immagine. Mi domando come sia possibile che in un’ isola che vive solo di turismo si sia stati capaci di buttare a mare in un colpo solo tutto il lavoro fatto sino a oggi. C’ è una psicosi che si basa sul niente, perchè Ischia non registra alcun contagio».
Più che il virus potè la paura irrazionale. Di questo sono convinti gli operatori turistici e commerciali. Quelli che detengono il polso reale dell’ economia e che da giorni – con scarsi risultati – predicano la prudenza. «Temere che i turisti portano il virus è da stupidi. Avete presente – dice Giancarlo Carriero – quanti pendolari quotidianamente vanno e vengono da Napoli dove anche ci sono casi di contagio? Che facciamo signori sindaci, chiudiamo l’ isola ai turisti del Nord, ai napoletani e agli stessi ischitani pendolari?»: è tagliente il giudizio del presidente regionale di Confindustria Turismo e patron del Regina Isabella che chiama la associazioni di categoria a uno sforzo comune e chiede che i sindaci isolani la smettano con «la dannosa demagogia» e si diano da fare per supportare le autorità sanitarie e la Regione.
I NUMERI Più netta e critica è la posizione di Federalberghi che con Luca D’ Ambra (che ieri ha avuto lunghi incontri con i dirigenti delle forze dell’ ordine) si era opposta fin dal primo momento a qualsiasi proposta di interdizione all’ arrivo dei turisti del nord.
«Facciamo un po’ di conti – dice Ermando Mennella, senior president della Federalberghi isolana – e scopriamo che dalle regioni del nord e del centro per le quali i nostri sindaci avevano chiesto l’ interdizione, arriva a Ischia circa l’ 80% del totale complessivo dei turisti italiani e il 70% per quanto riguarda la Campania. A una settimana di distanza da quella ordinanza per fortuna annullata dal Prefetto, oggi i sindaci dovrebbero interdire lo sbarco al 100% dei turisti italiani, considerato che anche a sud c’ è il contagio, per non parlare di Napoli». A questi dati, Mennella somma quelli del turismo dall’ estero. «Sempre secondo i dati ufficiali degli ultimi anni, quel 35% di turisti stranieri che sbarcano a Ischia, a oggi non sappiamo se torneranno. Arrivano infatti da paesi come Stati Uniti e Inghilterra che già hanno congelato le partenze per l’ Italia, dalla Russia e dalla Francia che lo faranno a breve e soprattutto dalla Germania. Andiamo incontro ad una mazzata tremenda. Se così fosse anche le casse dei vari comuni piangeranno considerato che dalle presenze a Ischia in media si incassano ogni anno tre milioni di euro solo di tassa di soggiorno».
LA BORSA DI BERLINO La notizia di queste ore è che il governo tedesco si prepara a sconsigliare i viaggi in Italia e che la IBT di Berlino è stata annullata. Per la prima volta dal dopoguerra, la più importante fiera turistica internazionale, vetrina eccezionale per l’ offerta di Ischia, Napoli, Sorrento, Cilento e tutte le località turistiche campane, non si farà. «Ciò significa – scrive sul suo blog Benedetto Valentino, organizzatore del Premio Ischia internazionale di giornalismo – che se anche volessimo, non ci sarà più la possibilità di recuperare il gap d’ immagine che Ischia ha subito per sua stessa colpa».