Fonte: Metropolis
di Salvatore Dare
Dopo appelli, proteste e polemiche sembra essere giunta la svolta per riconoscere ristori e agevolazioni a tutte quelle strutture extralberghiere senza partita Iva. Nel decreto Sostegno verrà molto probabilmente inserita una norma che consentirà di estendere la platea delle attività che hanno pieno diritto a ottenere dei benefici economici. O meglio, veri e propri aiuti in relazione al fatturato. Era da più settimane che la questione era divenuta oggetto di discussione anche in Parlamento. In particolare i titolari dei bed and breakfast senza partita Iva avevano denunciato pubblicamente che non erano stati inseriti all’interno delle categorie e delle realtà ricettive meritevoli di ristori. Sul punto era intervenuta anche l’associazione Atex che aveva invitato le istituzioni locali a intervenire e fare presente la cosa a Regione e Stato centrale. Una divergenza pesante legata al fatto che a causa dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19 e alle nuove restrizioni ai viaggi imposti sia dal governo centrale sia dalla Regione Campania di clienti italiani ed esteri neppure l’ombra. A maggior ragione, l’assenza di potenziali azioni di supporto finanziario a favore anche di queste forme di ricettività aveva alimentato timore in questo particolare momento di difficoltà visto che resta assai concreto l’incubo di una stagione estiva limitata nei flussi e nel lavoro. In penisola sorrentina, una terra profondamente ferita dalle conseguenze del Covid sul mercato turistico, sono migliaia le strutture extralberghiere che consentono a tante famiglie di poter lavorare, mantenersi e andare avanti. Ora la possibile introduzione di ristori per tutti i b&b appare una sottile apertura seppur certamente si tratti di interventi non sufficienti. In penisola sorrentina, nove famiglie su dieci traggono sostentamento in modo diretto o indiretto grazie al turismo. Gli scenari futuri, nell’immediato, non appaiono confortevoli. Basti pensare agli ultimi dati venuti fuori dal conteggio delle Scia (segnalazione certificata di inizio attività) pubblicato dal Comune di Sorrento. Nel periodo compreso tra il primo gennaio scorso e il 31 marzo 2021, circa 20 attività ricettive a carattere extralberghiero hanno deciso di fermarsi e chiudere momentaneamente. Mentre non mancano una ventina di strutture le cui gestioni sono cambiate, anche per vendita dell’attività. La crisi è fortissima, si fa sentire ogni giorno di più e nonostante le rassicurazioni formali del governatore della Campania Vincenzo De Luca che spinge con il governo affinché si possa avviare con priorità una campagna vaccinale a tappeto nelle località turistiche – tra cui la penisola sorrentina e l’isola di Capri – la realtà quotidiana racconta di anziani ancora in attesa di essere chiamati per una dose e pazienti fragili non deambulanti che attendono la somministrazione domiciliare. Insomma, ancora tante nuvole all’orizzonte,