Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Per il turismo di Napoli, Capri e Sorrento si richiede una fiscalità compensativa, intanto sull’isola azzurra ancora piena di turisti si pensa all’allungamento della stagione. Per l’annuale appuntamento con il convegno dei giovani di Confindustria che per l’edizione 2021 non si terrà come da tradizione a Capri ma alla stazione marittima di Napoli le associazioni Atex che rappresentano le strutture extralberghiere di Napoli, Sorrento, Capri, Meta, Vico Equense, hanno chiesto in occasione dell’apertura dei lavori di questa mattina di rilanciare con determinazione e convenzione la questione della fiscalità compensativa per il Mezzogiorno. Al centro del convegno al quale sarà presente anche il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ci sarà il dibattito su Sud e Nord insieme verso l’Europa. Coesione territoriale 2021-2030. E proprio questo potrebbe essere il trait-d’union, secondo quanto evidenziato dai presidenti Atex, per procedere a una fiscalità di compensazione per il Sud con il benestare dell’Unione Europea. Questo strumento attiverebbe un meccanismo automatico finalizzato hanno spiegato i presidenti Sergio Fedele Atex Campania, Graziano dEsposito Atex Isola di Capri, Bernardo Amodio Atex Napoli, Fabrizio Di Gennaro Atex Vico, Pietro Cannavacciuolo Atex Meta – a consentire realmente lo sviluppo dell’economia meridionale e di tutto il paese. Non farlo sarebbe incomprensibile. Sembra che oramai il tema della fiscalità di vantaggio’ per il Mezzogiorno non interessi più nessuno mentre rappresenterebbe finalmente uno strumento per supportare l’economia delle regioni meridionali. Intanto a Capri, ancora colorata dalla presenza di tanti turisti, in particolare stranieri che complice un meteo a dir poco favorevole, continuano ad affollare strade e attività isolane, si pensa ad una strategia per allungare la stagione. Non è pensabile, infatti, che in un’isola tuttora aperta con viaggiatori anche d’oltreoceano che mettono piede magari per la prima volta in una località famosa e rinomata, si possano incontrare negozi chiusi, con discutibili vetrofanie che infrangerebbero i regolamenti comunali in materia di vetrine ed esercizi commerciali

















