Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri. Ad Anacapri eseguito un ordine di carcerazione per un rumeno condannato per reati informatici. L’altra notte gli agenti di Polizia del Commissariato di Capri, su segnalazione della Centrale Operativa, sono intervenuti in una struttura extralberghiera anacaprese dove hanno rintracciato G. C. F., quarantunenne rumeno con precedenti di polizia. L’uomo è stato tratto in arresto come destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso lo scorso 9 aprile dalla Procura Generale della Repubblica si legge nella comunicazione ufficiale della Questura di Napoli – presso la Corte d’Appello di Roma Ufficio Esecuzioni Penali, poiché condannato alla pena di un anno, 5 mesi e 13 giorni di reclusione per il reato di diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici commesso in Polonia nel maggio e giugno del 2011. A proposito di informatica, intanto, va detto che potrebbe essere proprio la conoscenza di software e programmi web la chiave vincente della banda della truffa del paccotto a Capri. Negli ultimi giorni, infatti, ad un’anziana signora caprese è costata oltre ottomila euro la consegna di un pacco che un finto nipote via telefono le aveva chiesto di pagare in contrassegno. Una tecnica evidentemente raffinata, con la quale per convincere una persona che vive in casa a pagare a caro prezzo un finto pacco destinato ad un familiare, al momento del recapito a domicilio a garanzia dell’azione viene fatta ascoltare la voce del proprio caro che chiede di devolvere ai finti fattorini la cifra che stanno richiedendo. E proprio quella conversazione nascerebbe dalla capacità di catturare un audio originale e di adattarne, poi, la tonalità alla telefonata-truffa. Infine ieri pomeriggio naufragio sventato a Capri. Un’unità, per cause in corso di accertamento, infatti, ha imbarcato acqua rischiando di affondare nella baia antistante i Faraglioni. I soccorsi immediati hanno evitato che la barca, trainata poi in porto, colasse a picco.