Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Venezia la tassa di sbarco come a Capri e sull’isola azzurra il numero chiuso come in laguna. L’interscambio di idee ed iniziative per regolamentare il terziario e disciplinare in maniera sostenibile il flusso di vacanzieri è sul tavolo degli operatori di settore, istituzioni ed enti a vario titolo competenti. A Venezia, infatti, è stata appena varata l’imposta di sbarco, un obolo di minimo tre euro che dal prossimo luglio si dovrà versare alle casse del comune veneto se si vuol mettere piede sulla terra di San Marco. «Un’organizzazione» praticamente identica a quella che già da anni vige all’ombra dei Faraglioni, con i due comuni di Capri ed Anacapri che dividono i proventi di un piccolo sovraprezzo al biglietto di aliscafo e traghetto pagato da coloro i quali non vivono sull’isola azzurra e vengono a far visita alle bellezze del luogo. Lo scambio di idee, però, dicevamo tra Venezia e Capri non è di sola andata, visto che sulla patria vacanziera dell’imperatore Tiberio si vuole mutuare l’iniziativa veneziana del conta persone e del tetto massimo di turisti da accettare quotidianamente tra i ponti più suggestivi del panorama nazionale. E così Capri potrebbe fare da testa di ariete ad una proposta progettuale da portare al vaglio dell’Ancim, l’associazione dei comuni delle isole minori che in più di un’occasione ha visto nel ruolo di presidente proprio primi cittadini di Capri, per stabilire regole certe (e stringenti) rispetto ad una vivibilità troppo spesso messa a repentaglio da un generico tutti hanno diritto di andare in vacanza e visitare una località. Il numero chiuso o meglio controllato sarebbe l’ovvia risposta a stabilire nel modo migliore un criterio di fruizione della terra dei Faraglioni da non negare a nessuno ma contemporaneamente da concedere e consentire ad un numero stabilito di persone, in una sorta di tetto massimo quotidiano. Un regolamento per turisti da applicare a tutte le località cosiddette minori per dimensioni e peculiarità che sarebbe già allo studio anche perché per un’eventuale applicazione dalla prossima stagione turistica si dovrebbe riconoscere ad operatori del settore, imprese ed agenzie che lavorano nel terziario, di programmare, alla luce di queste novità, il proprio incoming verso le isole minori staccando i ticket quotidiani ed i voucher in proporzione diretta rispetto ai posti disponibili per ogni giorno delle successive stagioni turistiche