Fonte: Metropolis
di Marco Milano
«A Capri chi produce e guadagna nei mesi di alta stagione, ha l’obbligo quantomeno morale di far restare viva una comunità». L’isola azzurra che spegne le sue luci ad ottobre continua ad essere alla ribalta delle cronache tanto che l’Unione nazionale consumatori chiede di incontrare le associazioni di categoria per stabilire una turnazione che garantisca in modo alternato una costante apertura degli esercizi anche quando il sole non batte più sui Faraglioni e l’orologio della torre campanaria in piazzetta avrà le sue lancette sessanta minuti indietro. «Abbiamo assistito a chiusure di attività commerciali dice Teodorico Boniello delegato per l’isola di Capri dell’Unione nazionale consumatori – addirittura ai primi giorni di ottobre, quando la macchina turistico- commerciale dell’isola era ancora avviata. Lo scorso inverno abbiamo assistito inermi, in particolare, nei mesi di gennaio e febbraio ad uno spettacolo indecoroso, allorquando quasi la totalità degli esercizi pubblici del centro storico del comune di Capri e a Marina Grande, con scarso senso di responsabilità, a parte pochissimi casi isolati, hanno inteso chiudere i battenti contestualmente, privando la popolazione di spazi e luoghi frequentati dai capresi, con problemi di evidente natura sociale. A ciò vanno aggiunte le chiusure di attività ricettive per turisti, cancellando di fatto ogni ipotesi di portare avanti anche quel processo di destagionalizzazione del turismo anche in periodi di bassa stagione». Un problema che si ripropone ad ogni arrivo dei mesi freddi, dunque, anche se per il momento mesi freddi a Capri è poco più di un ossimoro viste le temperature quasi estive e l’ambientazione balneare delle giornate capresi tra persone che si concedono ancora un bagno nella baia dei Faraglioni e isolani e vacanzieri che passeggiano per strada rigorosamente con indumenti a maniche corte. Alle categorie verrà chiesto di predisporre un piano di turnazioni delle attività di interesse pubblico e turistico e contemporaneamente i Consumatori isolani solleciteranno pugno duro e tolleranza zero «sanzionando tutti quei comportamenti aggiunge ancora Teodorico Boniello – di operatori commerciali, come è stato fatto nella scorsa settimana, che non si adeguino alle ordinanze comunali in tema di decoro». Di recente, anche nella vicina Sorrento è ripartito il dibattito sulla chiusura di negozi e bar: misure più contenute rispetto a Capri, ma stessi disagi lamentati dai residenti.