Fonte: IL MATTINO – 23 marzo 2024
di Anna Maria Boniello e Antonino Pane
Anacapri contesta il regolamento sulla circolazione delle auto turistiche Il sindaco: «Esclusi dalla decisione» Protesta anche la Città metropolitana
IL CASO
Un’isola, due comuni e tante contrapposizioni. Capri e Anacapri condividono parzialmente solo il nome. Per il resto niente, solo battaglie, spesso legali. L’ultima scintilla l’ha fornita il «regolamento per la circolazione delle autovetture adibite al trasporto di cortesia dei clienti delle strutture turistiche» approvato dalla maggioranza del Comune di Capri senza neanche consultare il Comune di Anacapri che utilizza le stesse strade e, udite udite, senza neanche informare la Città Metropolitana, che come ex Provincia, è di fatto la proprietaria delle strade più importanti dell’isola. E allora apriti cielo. Il sindaco di Anacapri, Franco Cerrotta, senza alcun tentennamento, ha subito inoltrato un articolato ricorso al Tar con cui chiede l’immediato annullamento, previa sospensione, del regolamento che dovrebbe entrare in vigore il prossimo primo aprile. Alla sospensione e revoca chiesta sindaco di Anacapri si è aggiunta quella della Città Metropolitana che ha diffidato il Comune di Capri a valutare in autotutela il ritiro del regolamento di cui non aveva mai avuto nessuna informativa. Tra l’altro – precisa la Città Metropolitana – ci sarebbe anche una palese contraddizione per il fatto che dal regolamento emerge una diversa limitazione alla circolazione sulle strade di Capri ai veicoli in questione, imponendo un’ulteriore diminuzione delle dimensioni di larghezza e lunghezza consentite, ma solo per i veicoli adibiti al trasporto di cortesia e non a tutte le vetture.
L’OPPOSIZIONE
Su tutte le furie anche l’opposizione presente in consiglio comunale di Capri. In un comunicato firmato dal consigliere Roberto Russo si evidenzia come il regolamento approvato in consiglio dalla sola maggioranza comporterà maggiori disfunzioni al già precario equilibrio del traffico su tutte le strade carrozzabili dell’isola di Capri. «Sarebbe stato utile e quanto mai necessario predisporre preliminarmente uno studio di fattibilità su possibili soluzioni da applicare non solo sul regolamento delle macchine cortesia di alberghi, pubblici esercizi, B&B, stabilimenti balneari, agenzie di viaggio ma anche sul numero indiscriminato di macchine che quotidianamente si riversano sull’intera rete stradale del nostro territorio». Il gruppo di minoranza, pur evidenziando di essere favorevole ad una regolamentazione, precisa che potrà avvenire solo con un confronto aperto sull’argomento, che dovrà necessariamente coinvolgere e tener conto del Comune di Anacapri, che non è stato coinvolto nella stesura del regolamento delle auto di cortesia e soprattutto della Città Metropolitana di Napoli unica responsabile delle strade provinciali dell’isola di Capri che non ha mai rilasciato alcun parere o autorizzazione al riguardo, così come previsto dal Codice della strada. E veniamo al ricorso al Tar presentato per il Comune di Anacapri dagli avvocati Riccardo Marone e Antonio Francesco Minichiello. Tra l’altro i due legali precisano che il regolamento è illegittimo perché pretende di disciplinare e regimentare un’attività che per legge è libera, peraltro «invadendo» competenze di altri Enti, tra tutti il Comune di Anacapri e la Città Metropolitana di Napoli. L’illegittimità, tra l’altro, deriverebbe dal fatto si regolamenta la circolazione del trasporto di cortesia sull’intera isola; si disciplina la circolazione anche sul territorio del Comune di Anacapri ed anche con riguardo a strade di proprietà della Città Metropolitana di Napoli e, precisamente, le strade provinciali Capri-Anacapri, Marina GrandeCapri e Marina PiccolaCapri.