Fonte: Roma
di Ottavia R. Baldovinetti
CAPRI. Torna a Capri per un anno un rilievo di età tiberiana ritrovato il 15 dicembre 1827 nell’ ala est di Villa Jovis. Si tratta di un magnifico rilievo con scena campestre a tema dionisiaco, databile tra il 14 e il 17 dopo Cristo, che permette di assaporare l’ aria di un’ epoca lontana in cui la storia dell’ isola di Capri era ancora agli albori. Il reperto sarà esposto a Villa San Michele ad Anacapri, uno dei musei più visitati al mondo per la sua bellezza mozzafiato: un luogo dove cultura, scienza, natura ed archeologia si fondono nell’ affasciante figura del suo fondatore, lo scrittore e medico svedese Axel Munthe. Munthe infatti, dopo essersi ritirato dalla vita pubblica, andò a vivere sull’ isola di Capri; innamoratosi del piccolo gioiello che si staglia di fronte al golfo di Napoli decise di concretizzare lì la sua passione per il neoclassicismo e il simbolismo costruendo Villa San Michele, uno scrigno di opere d’ arte perfettamente inserito nella natura rigogliosa e selvaggia di Anacapri. L’ opera, fino ad ora esposta al MANN, sarà collocata all’ interno della loggia delle sculture della casa museo e verrà svelata martedì, alle ore 12.30, alla presenza del direttore del Mann, Paolo Giulierini e della soprintendente di Villa San Michele, Kristina Kappelin, delle istituzioni locali, della Direzione generale musei Campania, del direttore della Certosa di San Giacomo Pierfrancesco Talamo, del funzionario della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’ area metropolitana di Napoli Luca Di Franco e del direttore dell’ Istituto svedese di studi classici a Roma Ulf R.
Hansson. Lo stesso giorno verrà anche riposizionato in loco l’ originale del busto marmoreo dell’ imperatore Tiberio, trafugato nel 1991 e poi ritrovato. “Il lascito del bellissimo bassorilievo – sottolinea la soprintendente Kristina Kappelin – è un ulteriore prova degli ottimi rapporti che si sono instaurati tra Villa San Michele e il MANN e va ad arricchire la collezione della Villa.
L’ arrivo dell’ opera rivela anche una strana coincidenza: una copia del reperto fa parte dei resti presenti all’ interno del cubiculum di Villa San Michele.
Evidentemente Axel Munthe lo amava e adesso sarà qui, esposto in originale”. “Dopo quasi due secoli torna sull’ isola azzurra questo pregevole bassorilievo – aggiunge Paolo Giulierini – che ci racconta la vita a Villa Jovis durante l’ età tiberiana, riportandoci indietro in un tempo mitico.
Sarà a Villa San Michele per un anno, in omaggio alla storia meravigliosa che caratterizza questo sito. È con piacere che rinnoviamo in questa occasione la nostra convenzione con la fondazione Axel Munthe che ha, tra gli scopi, quello di approfondire i legami culturali tra Svezia e Italia, promuovendo reciproci scambi tra i due Paesi”. Un importante ritorno questo dunque che mette in risalto l’ indissolubile legame di Capri con l’ antica Roma, legame che ha forgiato la storia dell’ isola.