di Luigi Lembo
In questo periodo di incertezza in cui sono forti le preoccupazioni per un rilancio della stagione turistica dopo l’imprevista stagnazione dovuta al Covid, ci si interroga spesso su quale sarà il ruolo di organismi da sempre preposti a tale funzione come l’Azienda Turismo. Se negli ultimi anni, si è voluto costantemente ridimensionare tale essenziale attività, l’Azienda Turismo di Capri resta comunque centrale per la sua esperienza e presenza oltre ad essere uno storico baluardo per lo sviluppo nel tempo dell’economia turistica isolana. L’ esigenza di avere una sorta di ente supremo di promozione turistica viene infatti da lontano: già nel primo decennio del 1900 per un iniziativa di alcuni isolani tra cui Giorgio e Arturo Cerio nasceva la Pro Loco presto denominata Pro Capri con lo scopo di promuovere l’affluenza turistica verso l’Isola. I soci fondatori avevano eletto dodici consiglieri suddividendo l’Isola in altrettante zone; ognuno di loro si occupava della pulizia delle strade, dell’istallazione delle panchine dei punti panoramici, del rimboschimento delle zone brulle e di quant’altro servisse a rendere godibile la nostra Capri. Come esempio dell’impegno di questi solerti consiglieri basta ricordare l’opera di Alfredo Clark (figlio di George Sidney Clark, primo proprietario del Quisisana) che, come si racconta, ogni mattina riuniva a rapporto tutti gli spazzini dell’Isola ai quali elargiva di tasca propria un’abbondante colazione ricevendo da parte loro un adeguato impegno nella pulizia delle strade. Naturalmente i fondi erano sempre pochi per poter far fronte alle tante idee e iniziative; e così pur con l’apporto dato dalla tassa di soggiorno (dal 1914) era necessario l’applicazione di altri insoliti balzelli come quella di tassare le sedie in legno poste sulla terrazza della Funicolare, tanto che questo fu oggetto di una accesa polemica che produsse addirittura una petizione al podestà da parte di chi sosteneva di aver già pagato la tassa di soggiorno ritenendosi esente del pagamento di venti centesimi per ammirare il panorama! Nel 1926, grazie all’impegno di Dusmet la Pro Capri aderiva alla Confederazione Nazionale Enti Autarchici ottenendo la partecipazione alle spese consortili e facendo riconoscere Capri come stazione di Cura e Soggiorno. Nello stesso anno l’Ente disciplinava la gestione della tassa statale per l’ingresso alla Grotta Azzurra e favoriva l’istituzione di una squadra di facchini. Nel 1930 veniva organizzato un importante Convegno per lo sviluppo della Propaganda turistica del Meridione. Nel 1932 Veniva aperto un corso di tecnica alberghiera che prevedeva, oltre alla cultura generale, l’insegnamento della lingua inglese e nozioni di igiene. Notevole fu inoltre l’impegno ad incentivare l’aumento della ricettività alberghiera: verrà infatti concesso la sopraelevazione del quarto piano del Quisisana e ampliamenti alla Palma, Vittoria Pagano, Internazionale, Tiberio e Windsor. La Pro Capri partecipava a moltissime fiere turistiche internazionali ma non disdegnava a fornire un ampio cartellone di eventi estivi e invernali tanto da far considerare Capri come uno dei paesi d’Italia dove ci si divertiva di più. Veniva “inventato” il capodanno per le bande folcloristiche, i grandi balli e concerti per il carnevale, la festa dei fiori, gare di tiro a segno, regate veliche e di nuoto, tornei di tennis e la settembrata anacaprese… e tutto ciò solo nei primi anni di vita! Molto, moltissimo ancora ci sarebbe da raccontare su quanto determinante è stato quest’ente nello sviluppo economico ma anche sociale e culturale della nostra comunità. Vederlo considerato oggi come oggi quasi come un ente inutile con la mortificante funzione di fornire solo qualche orario o qualche cartina, merita qualche considerazione e qualche impegno in più alla sua tutela e al suo ruolo di rilancio del turismo a Capri.