Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri tolleranza zero per “i petulanti”, trecento euro di multa per gli operatori beccati “a vendere” servizi turistici. Il sindaco di Capri Marino Lembo dopo le polemiche sul fenomeno della “promozione ambulante” e la cosiddetta petulanza, che in particolar modo a Marina Grande, è stata oggetto anche di un esposto dove si chiedeva di frenare quello che sta diventando un vero e proprio “caos sociale” ha appena emanato un dispositivo con il quale si vieta “di svolgere su aree e suoli pubblici qualsiasi attività di intermediazione e promozione di offerte di beni e servizi inclusa la pubblicità ambulante con qualsiasi forma o mezzo”. Pugno duro, dunque, da parte del comune isolano, che è dovuto intervenire dopo una serie di episodi, tra i quali, sembra, anche vere e proprie discussioni e liti del tipo “il cliente è mio, no lo avevo visto prima io”. Come specificato infatti nell’ordinanza entrata in vigore con effetto immediato “sempre più numerose sono le manifestazioni di insofferenza da parte dei turisti che vengono continuamente avvicinati suscitando risentimenti e fastidi tali da condizionare il libero utilizzo degli spazi pubblici oltre ad offrire un’immagine ed una percezione negativa dell’accoglienza turistica dell’isola, che deve essere finalizzata al benessere dell’ospite”. Tra le motivazioni citate dal primo cittadino anche una specifica relazione redatta dalla polizia municipale di Capri con la quale è stato messo nero su bianco che “l’impropria attività svolta da numerosi soggetti nella zona del porto, in particolare nei pressi del molo dedicato agli sbarchi e imbarchi degli aliscafi, determina un’alterazione del flusso delle persone che viene rallentato, e perfino bloccato”. Ad essere interessato dal provvedimento è l’intero territorio comunale di Capri, anche se ad essere particolarmente citata nell’ordinanza è “la zona portuale di Marina Grande dove operatori commerciali incuranti del fastidio che potrebbero procurare ai turisti, offrono le più disparate prestazioni di beni e servizi, arrivando talvolta perfino alla petulanza”.