Anna Maria Boniello Capri. Bufera al Capilupi dopo l’entrata in vigore della legge «161» che ha cancellato tutti gli orari straordinari e vieta i turni di 24 ore. Una normativa imposta dall’Unione Europea che è sfociata in una legge che determina orari e riposi nelle strutture sanitarie e vincola i turni di lavoro a precise norme. La legge che può essere modificata soltanto dal ministero della Salute e che consente però alla Regione di chiedere deroghe per le zone disagiate.«La Regione deve intervenire» invocano a gran voce le sigle sindacali di Cgil e Fsr che avevano già presentato un documento con precise richieste ai vertici dell’Asl Na1 sottolineando l’impossibilità di effettuare turni di 6 ore. Un lasso di tempo che non tiene conto delle distanze dalle località di residenza al posto di lavoro e che non coincide con le partenze e gli arrivi dei mezzi da e per la terraferma. Gli infermieri ed il personale specializzato che risiede sull’isola ammonta solamente a 10 unità, mentre venticinque lavoratori sono residenti fra Napoli e provincia e la penisola. La querelle sui turni attualmente in vigore non accenna a fermarsi. Tra l’Asl e Sindacati è in corso una lunga trattativa, che ha portato la Cgil a chiedere di sospendere le disposizioni sulla riorganizzazione dei turni alla direzione generale e di mettere in piedi un tavolo di concertazione dove si possa anche discutere delle esigenze dei lavoratori. Sono state portati quindi al vaglio dei vertici dell’Asl, ed in particolare del commissario straordinario Pizzuti, alcune osservazioni e la segnalazione dei disagi e l’invito a tener conto delle deroghe previste all’interno della Legge 161 che sono già state recepite da altre zone disagiate come le isole di Ischia, Procida e Isola del Giglio, dove il personale impiegato nelle strutture ospedaliere vive le stesse difficoltà dei colleghi del nosocomio caprese. È stato consegnato al sub commissario anche l’elenco dei dipendenti del comparto con allegate le località di residenza, a dimostrazione della impossibilità di poter ottemperare agli orari di entrata e di uscita dal servizio, ma anche la reperibilità, essendo quasi tutti i comuni di residenza lontani dal territorio isolano. Alcuni dei dipendenti del Capilupi infatti vivono in zone lontanissime dall’isola, quali Pomigliano D’Arco, Castellammare, Melito, Giugliano, San Giorgio a Cremano ed addirittura Boscotrecase e Salerno, per cui è necessario trovare una turnazione che possa essere compatibile con gli orari dei mezzi marittimi per l’arrivo a Capri e per il rientro nelle località di residenza. Ai tanti disagi del personale che presta servizio a Capri, l’autorizzazione (che è stata poi concessa dal primario di turno) per poter passare la notte in uno dei locali del Capilupi.