Fonte: Il Mattino
di Alessandra Farro
La lunga attesa per l’anteprima di «Parthenope» di Paolo Sorrentino finisce questa notte, nel giorno di San Gennaro, con le proiezioni speciali a mezzanotte in sole 14 sale in 9 città fino al 25 settembre. A Napoli ai cinema The Space, Filangieri e Modernissimo, dove rimarrà in programmazione limitata ogni giorno alla stessa, tarda, ora, prima di uscire in tutta Italia il 24 ottobre. Il regista saluterà il pubblico napoletano il 21 settembre, insieme a Peppe Lanzetta (nel cast nel ruolo del vescovo) solo nei due cinema di Chiaia, senza passare al The Space. Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes e già favorito per rappresentare l’Italia all’Oscar, il film rimpasta il mito di Parthenope, la sirena che secondo leggenda ha dato vita a Napoli. La tramuta in una donna di cui ripercorre l’esistenza sin dalla nascita nel 1950, passando per quell’estate avvolta nell’amore a Capri, libera, malinconica, imprevedibile, tragica, fuggevole
ed eterna come la vita, in cui la giovane, interpretata dalla splendida Celeste Dalla Porta alla sua prima prova attoriale, è circondata dalla passione del suo Sandrino (Dario Aita) e protetta dall’affetto, fragile e delicato, del fratello Raimondo (Daniele Rienzo). «Recitare con Sorrentino è stato un viaggio indimenticabile», racconta la ventiseienne milanese. «Un sogno, anzi, che è diventato realtà. Essere parte della sua creazione è qualcosa di bellissimo. Fare questo film, per me, è stato un po’ come andare dall’altra parte del mondo e poi tornare. Ricordo le scene girate alle 4 del mattino, quelle dell’abbraccio durante la festa, in cui insieme a Daniele e Dario diamo vita alla sensazione di forte malinconia che si prova nei momenti più belli e liberi di condivisione, come ci ha spiegato Paolo, oppure le espressioni precise da assumere per riuscire a raccontare i frammenti più malinconici della vita di Parthenope, quando osserva la sua città e la lascia andare, per passare oltre, come se la sua stessa casa fosse soltanto una piccola sintesi del suo viaggio, con quello suo sguardo così enigmatico, che, a volte, sembra in connessione col mare di Napoli». Nel suo percorso tra Marechiaro, le gite in kayak, ed i vicoli verso l’età adulta (in cui il ruolo passa a Stefania Sandrelli), Parthenope incontra diversi personaggi, che racchiudono perfettamente lo stile di Sorrentino: il folklore napoletano di «È stata la mano di Dio», l’eccentricità di «La grande bellezza», il realismo di «Il divo». Gary Oldman veste i panni di un vero scrittore alcolizzato e depresso come John Cheever (1912-1982), Silvio Orlando è un professore di antropologia, mentre Isabella Ferrari incarna l’insegnante di recitazione Flora Malva e Luisa Ranieri la
diva del cinema alla deriva Greta Cool. La storia avanza, Parthenope racconta la sua giovinezza perduta, e a mettere ordine nei suoi ricordi ci prova la musica, con la canzone originale del film, «E si’ arrivata pure tu», firmata dal casertano Valerio Piccolo, che accompagna il film fino al suo tragico epilogo.