Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Soldi ai borghi invece che rilanciare le zone a turismo prevalente come la penisola sorrentina e l’isola di Capri. A stigmatizzare la destinazione dei fondi di turismo e Pnrr, sono gli operatori del terziario della penisola, di Capri e di Napoli che in una lettera-appello hanno chiesto alle istituzioni nazionali e locali di bloccare la pioggia di risorse destinate ai borghi. Nel mirino finiscono i quattrocento milioni che il Governo ha destinato per lo sviluppo turistico dei borghi interni scrivono – 21 borghi, per altrettanti ambiziosi piani e 20 milioni di euro a testa per realizzarli. Ed è solo una prima tranche di un progetto di 1 miliardo di euro. Secondo quanto sostengono gli operatori turistici della penisola, di Capri e di Napoli ci si trova dinanzi ad un danno causato dalla strategia di investire milioni di euro dei fondi Pnrr sui borghi interni ignorando invece i grandissimi problemi che il covid ha fatto esplodere nelle località turistiche trainanti del nostro territorio su un treno da far ripartire si comincia dai locomotori e non certo dai vagoni finali. Non è una lotta tra le località turistiche – precisano gli operatori – è una questione di priorità che impone delle logiche d’intervento opposte».