Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
È diventata ufficialmente un caso giudiziario la morte della donna anacaprese trasportata al Loreto Mare dopo una estenuante attesa dell’eliambulanza del 118, il mezzo aereo adibito al trasporto di persone in gravi condizioni che deve provvedere al loro arrivo in terraferma perché siano ricoverate una struttura ospedaliera adeguata. A disporre il sequestro della salma, tornata a Napoli, nell’obitorio del Secondo Policlinico, dopo i funerali che si erano svolti nel pomeriggio di ieri ad Anacapri, è stata la procura di Napoli che ha aperto un’inchiesta per accertare come e perché è morta L.D.A., 50 anni, spirata all’alba del 18 dicembre a Napoli: vuole capire, la magistratura, se la donna poteva invece essere salvata da un intervento più rapido della catena dei soccorsi, e in questo caso di chi siano le responsabilità. L’autopsia potrebbe svolgersi già oggi.LA SEQUENZANella serata di martedì 17, quando la donna ha cominciato ad avere problemi respiratori, il marito allarmato ha chiamato il 118 di stanza al Capilupi. L’ambulanza è arrivata ad Anacapri intorno alle 20.20: dopo inutili tentativi di stabilizzazione, si è deciso di trasferire la paziente all’ospedale Capilupi di Capri, dove l’ambulanza è arrivata verso le 21.45. Qui nonostante i tentativi dei medici, la donna è andata più volte in arresto cardiaco ed è stata rianimata con l’utilizzo del defibrillatore. Veniva così attivata la richiesta di un eliambulanza attraverso la Centrale operativa regionale Core, che gestisce la rete di trasporto d’emergenza. Un elicottero però, secondo quanto comunicato pochi giorni prima dalla centrale operativa del 118, non poteva atterrare nell’eliporto di Damecuta nelle ore notturne a causa dell’inefficienza del sistema di illuminazione della pista. Così sono cominciati gli affanni. Dal Core facevano sapere che poteva arrivare a Capri solo l’idroambulanza da Ischia, dato che l’elicottero militare di Pratica di mare non dispone di personale sanitario a bordo. Né si poteva allertare il servizio di eliambulanza di Pontecagnano poiché la società che gestisce i trasferimenti pur essendo dotata di un elicottero munito anche di apparecchiature elettriche in grado di illuminare le piste, è autorizzata a svolgere servizio solo fino alle 17. Finalmente, a distanza di circa due ore dal ricovero, il Core comunicava che un’eliambulanza del 118 sarebbe partita da Napoli per atterrare allo stesso eliporto di Damecuta che due giorni prima, secondo una comunicazione dell’Asl che aveva fatto seguito a una relazione del nono Stormo dell’Aeronautica militare, era stato giudicato inidoneo all’utilizzo notturno per l’inadeguatezza dell’impianto di illuminazione. Ed è proprio su questa incongruenza che il magistrato vuole vederci chiaro. La notte del 17 dicembre infatti l’eliambulanza è atterrata a Damecuta con il sistema di illuminazione perfettamente funzionante, a dispetto del diniego opposto poche ore prima.IL CALVARIOL’eliambulanza ha quindi portato la cinquantenne al Cardarelli, da dove poco dopo è avvenuto il trasferimento in ambulanza al Loreto Mare, dove la donna è deceduta intorno alle 4 del mattino. Va detto che la famiglia non ha sporto denuncia ma, appresa la notizia dell’iniziativa del magistrato, il marito Nicola Farace ha ammesso di nutrire molti dubbi sull’accaduto: non soltanto sulla questione elicottero ma anche sulle ragioni per cui la paziente sia stata respinta dal Cardarelli, mentre «intubata e in gravi condizioni» ha dovuto affrontare un altro viaggio in ambulanza per essere ricoverata al Loreto Mare.