Anacapri. Il telefono del sindaco di Anacapri Franco Cerrotta squilla senza sosta negli uffici comunali, all’altro capo del filo cittadini preoccupati per la mancanza d’ acqua che va avanti da giorni. In particolare a chiedere il suo intervento sono quelli che abitano in località La Guardia, sotto il belvedere della Migliera, dove fino a ieri pomeriggio i rubinetti erano a secco. Il sindaco chiede spiegazioni alla Gori, la società che gestisce la distribuzione idrica, e dopo aver parlato con i responsabili cercato di far allentare la tensione, spiegando i motivi del disservizio e garantendo che presto tutto tornerà nella norma.
Cosa è successo?
«Noi siamo alimentati da un acquedotto sottomarino: a causa di un guasto elettrico che si è verificato sugli impianti della terraferma, per alcune ore il prezioso liquido non è stato immesso nelle condotte che riforniscono l’ isola. Noi riceviamo una media di 120 litri al secondo, vale a dire 7.200 litri al minuto; in 24 ore devono essere trasportate a Capri oltre 10 milioni di litri di acqua per il fabbisogno giornaliero dell’ intera popolazione residente, incluse le attività turistiche e commerciali.
Basta un guasto per mettere in ginocchio l’ isola?
«Capisco il malcontento e la rabbia, ma con giusti accorgimenti la Gori ogni giorno comunica agli utenti quali sono le ore e in quali zone verrà fermata l’ erogazione. Sono sempre ore notturne e alle 7 del mattino il flusso riprende».
Perché queste manovre?
«In conseguenza del guasto in terraferma, per tante ore l’ isola non ha avuto rifornimento d’ acqua.
Bisogna fare in modo che si riprenda il ciclo per la distribuzione, consentendo di poter riempire i cassoni di raccolta. Quando saranno pieni, la situazione tornerà normale. Poiché l’ acqua arriva nelle nostre case con il sistema dei vasi comunicanti, nel momento in cui i livelli saranno a regime non ci sarà più bisogno di chiudere le forniture a macchia di leopardo le zone che dovranno essere rifornite.
Comunque bisogna anche cominciare ad abituarsi a nuovi stili di vita ed evitare sprechi e consumi inutili».
Lei cosa propone?
«Bisogna progettare impianti che portino le acque reflue ad un tale livello di depurazione da poter essere utilizzate anche per altri usi.
Sull’ isola esistono ben tre impianti di depurazione e noi immettiamo nelle condotte e buttiamo in mare migliaia di metri cubi di acqua reflue depurate al giorno. Se pensassimo a nuovi sistemi, con una tecnologia avanzata, potremmo farne un buon uso. Una volta raggiunto un migliore livello di depurazione, tutta questa ingente massa di acqua che si perde in mare potrebbe essere utilizzata per altri scopi, tra questi quella dell’ irrigazione dei campi, degli orti e altri usi tecnologici.
Questo per il futuro. Ma cosa intende fare oggi?
«Sin da oggi ed anche passato questo periodo di crisi, io chiedo ai miei concittadini di fare più attenzione ai consumi e di convertire quanto più possibile l’ acqua già usata per altri scopi.
L’ acqua che arriva dalla terraferma è sufficiente, sono gli sprechi che ci mettono in crisi».
a.m.b.


















