Fonte: Roma
Le linee guida dell’Inail? Sono semplicemente indicazioni ma confidiamo che venga dato mandato alle Regioni di decidere». A dirlo è Mario Morra (nella foto sotto), gestore del Bagno Elena a Posillipo. «Questo perché anche all’interno di un territorio come, ad esempio, quello campano, ci sono condizioni diverse. Immaginiamo Capri che ha spiagge piccole: come si assicurerà là il distanziamento sociale. Per questo noi confidiamo che alla fine si arrivi a dare mandato ai presidenti di Regione per le decisioni finali» conclude Morra. Ieri mattina una rappresentanza dei balneari ha avuto un incontro con gli assessori regionali Corrado Matera e Antonio Marchiello. Ma «senza estensione delle concessioni al 2033 gli stabilimenti balneari non apriranno». È durissimo presidente di Assobalneari, Fabrizio Licordari, nella sua audizione alla commissione Industria del Senato. L’estensione al 2033 è prevista dalla legge 145 del 2018 – a forte rischio infrazione Ue – e per i concessionari del demanio marittimo è grave non sia stata applicata «proprio nell’estate più difficile per la storia del turismo italiano», dice Licordari. Ma «la distanza di 5 metri tra un ombrellone e l’altro in spiaggia rappresenterà un altro duro colpo, perché arriva dai burocrati, senza neanche un confronto con le categorie e gli addetti ai lavori». E ancora: «Stiamo lavorando al buio, il turismo balneare è portato avanti solo dalla buona volontà dei 30mila operatori italiani che, grazie all’aiuto delle Regioni e dei sindaci, stanno lavorando per consentire di iniziare a fare manutenzioni e lavori per essere pronti». Intanto, in vista della ripresa della stagione balneare e in attesa della normativa di riferimento che fornirà le indicazioni sul numero degli accessi consentiti e sulle misure di distanziamento da adottare, la commissione consiliare competente del Comune di Napoli, presieduta da Francesco Vernetti ha incontrato l’assessore al Mare Francesca Menna per un primo confronto sull’organizzazione delle spiagge cittadine. Diverse sono le proposte che potrebbero essere considerate: dall’accesso attraverso il codice fiscale, per evitare che vadano a mare sempre le stesse persone, al bando per i volontari di Protezione civile da utilizzare per i controlli e la gestione dei flussi, sempre prevedendo, però, la possibilità di fare riferimento alle forze dell’ordine in caso di problemi. A questo si aggiunge la necessità di ripristinare, per tutte le spiagge, lo stato dei luoghi dopo l’inverno.